La strage continua di Casoria

Una notizia che non avremmo mai voluto dare. Mi ero aggrappato alla speranza di un ennesimo miracolo fatto dai medici napoletani. Il pensiero di Noemi, la bambina di 4 anni, strappata alla morte dalla bravura dei medici mi faceva ben sperare. Domenica mattina, Roberto, il papà, da me incontrato in viale Europa, la stessa strada dove nel 1956 il campione del mondo Ercole Baldini vinceva la Coppa Arturo Lepori e la stessa strada dove esiste l’area dismessa più estesa d’Italia, la Rhodiatoce, mi dice con gli occhi pieni di speranza e di ansia: “ieri, sabato, la saturazione è migliorata. I medici, straordinari, stanno tentando di capire come debellare questa infezione polmonare scoppiata mentre cadeva a terra”. Lo lasciai sollevato….. invece, martedì mattina, la brutta ed orribile notizia. “Nando buongiorno. Non ce l’ha fatta Gianluca”.

Quanti amici, quante storie interrotte! “Sono passati a miglior vita”; “prego per lui che stia bene lassù”.

Invece, sono andati via; non ci sono più. Mi mancheranno. Mancherà il loro sorriso, la loro affettuosa amicizia. Ci hanno lasciati.

Non incontrerò più in piazza l’amico d’infanzia Vittorio D’Anna, l’infermiere, aggredito ed annientato, lui, omone di 1.85, in gioventù cintura nera di judo, dalla SLA, aggressiva e progressiva. Gremita la Chiesa di Santa Maria delle Grazie per questo uomo buono e perbene.

Penso all’allegria ed al sorriso, all’amore per la vita di Giggino Galluccio. Neanche la disgrazia della perdita del giovane figlio gli avevano fatto cambiare l’amichevole aspetto. RICORDO come, lui, orgoglioso, di aver preso il diploma, a 70 anni, alla scuola di Salvatore Marino.

Penso a SABATINO PALMENTIERI ed a due miei cugini, LUCREZIA D’ANNA e CIRO GRANATO.

Ricordo con enorme stima l’adorata Maestra Giovanna Rea. Ha educato ai valori della vita, della scuola e dello studio due mie nipoti, Ornella e Federica.

E, con essa, un saluto affettuoso ad un altro pilastro della scuola elementare in via San Mauro, la mamma della maestra Adele Rea.

Penso a Michele D’Orso, mio indimenticabile portiere nella mia Arzanese del 1977/78.

Penso al carissimo Mario Mancini, persona splendida ed altruista, ammazzato, investito in pieno centro urbano ad Arzano. Aveva il cuore bianco celeste, i colori della sua ed anche un po’ mia, Arzanese.

Penso ad Antonio Castaldo ed alla sua bellissima moglie; con enorme ritardo scopro che ci hanno lasciato; non sono più con noi.

Come l’amico e dentista Giovanni Bencivenga.

Penso……

Il pensiero vaga e ricorda e mi torna in mente, sempre e come sempre, il caro amico Mauro Onorato. Ha ritrovato, dopo tanti anni, lassù, su una nuvoletta, il suo compagno di classe, mio cognato, il dr. Nunzio Guerra.

Mi vorrei fermare: mi vengono in mente tanti, troppi amici: Giovanni Astronomo, Lucio Alves (la sua marcia, quella che partiva dal luogo natio e finiva nel luogo di morte di Padre Ludovico, questo anno, NON SI E’ FATTA), Luigi Necco, gli sono diventato amico nel Cinema Teatro Gelsomino.

Il mio amico CIRO ESPOSITO, indimenticabile e prezioso amico.

Pochi giorni fa ci ha lasciati Vincenzo Napolitano, il Bar dello Sport: quanti caffè e cornetti…..

Eterno riposo dona a loro, Signore, che vivono adesso, nella luce perpetua”.

Share This Post