Ad ordinarlo il Tribunale di Marcianise dopo il ricorso dei genitori che chiedevano il trasporto a fini terapeutici e riabilitativi per il proprio figlio, affetto da autismo infantile. L’avvocato Ambrogio Vallo: “è una decisione importante e di portata generale che afferma i diritti dei cittadini più deboli”.
PORTICO DI CASERTA – Giustizia è fatta, una storia di diritti negati trova il lieto fine nelle aule giudiziarie. Dopo anni di richieste cadute nel vuoto i genitori di L. F., affetto dalla nascita da Autismo Infantile, hanno vinto la propria battaglia contro il Comune di Portico di Caserta. A ripristinare la legalità e i diritti del ragazzo, e di tutti i disabili presenti sul territorio, è stata l’ordinanza n. 940/2011 emessa dal giudice Roberto Notaro del Tribunale di Marcianise.
L’Ente in questione conta oltre 7mila abitanti e, ad oggi, non ha mai predisposto un mezzo pubblico per i cittadini disabili rivolto a garantire il trasporto scolastico e a finalità riabilitative. Tutti i residenti quindi devono sopperire con mezzi propri alle esigenze di trasporto dei disabili. Alle istanze dei genitori la risposta del Comune è stata sempre la stessa: “mancano i fondi, presto provvederemo ad acquistare un mezzo per garantire il servizio”.
Dunque la scelta dei genitori del piccolo L. F. di fare ricorso d’urgenza al Magistrato competente assistiti dall’avvocato civilista Ambrogio Vallo. La decisione non si è fatta attendere, l’ordine perentorio del Tribunale rivolto al Comune di Portico di Caserta è chiaro: “assicurare il trasporto del minore L. F. dal luogo di residenza al centro AIAS di Cicciano dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 15.00”. A nulla sono valse le difese dell’Ente fondate sulla mancanza di fondi per garantire il servizio richiesto, l’ordinanza sgombra il campo da qualsiasi dubbio: “quanto alle esigenze finanziarie invocate dall’amministrazione resistente, esse non possono giustificare la compressione in modo drastico e frustrante del diritto alla salute, soprattutto tenuto conto che si tratta di un minore”. Dunque, il ragionamento dell’Ente per cui senza soldi non si garantiscono servizi ai più deboli è stato raddrizzato dalla decisione del giudice: “Inoltre, il Comune – si legge ancora nell’ordinanza – non ha in alcun modo giustificato i motivi per i quali all’interno del proprio bilancio non possa trovare la disponibilità di risorse finanziare (non certo ingenti) che sarebbero in grado di far fronte al trasporto del minore”.
“È una decisione importante – commentano i genitori del ragazzo -, è impensabile che si faccia di un diritto una questione economica, ora speriamo che il Comune in tempi brevi provveda al rispetto della decisione del giudice e garantisca a tutti i disabili il trasporto”.
“Il Tribunale – spiega il legale Ambrogio Vallo – ha affermato un principio importante secondo il quale la mancanza di fondi non può giustificare la negazione di un diritto fondamentale come quello alla salute. Abbiamo provveduto alla notifica dell’ordinanza ora ci aspettiamo che l’Ente la rispetti in tempi brevi”. Una vittoria storica dei diritti dunque contro l’indifferenza verso le persone più deboli troppo spesso presente nei nostri territori.