Oggi, 4 marzo, Lucio Dalla avrebbe compiuto 69 anni ma mercoledì sera il suo ultimo acuto di fronte al pubblico di Montreux, Svizzera , dove si svolgeva la sua tournèe, si è librato in aria rimbombando come un fulmine a ciel sereno.
Giovedì mattina la notizia che fa il giro di tutto il mondo è di quelle che non ti aspetteresti mai: “Lucio Dalla è stato stroncato da un infarto”.
Stentiamo a crederci perché non siamo mai pronti ad accettare notizie del genere che ti lasciano così, senza parole, un po’ più tristi, un po’ più arrabbiati.
Nella giornata di venerdì, nella città di Bologna, la sua Bologna, è arrivata la salma. Questa volta è tutto vero, però, non è come quel 12 dicembre 2010 a Palermo, quando venne pubblicata la notizia della sua morte prima di un concerto: questa volta nessuno l’ha visto sbucare sul palcoscenico.
Per le strade di Bologna si respira un’ aria strana. Su piazza Maggiore sventola la bandiera del Comune listata a lutto, sulla facciata di Palazzo D’Accursio svetta una gigantografia con la foto dell’artista e la scritta “Ciao Lucio”, c’è chi ascolta le sue canzoni in casa ad alto volume con le finestre aperte. La voce del poeta, del maestro o semplicemente di Lucio Dalla è ancora nell’aria della sua città. Nessuno muore mai completamente quando ha scritto e cantato canzoni che l’hanno reso immortale.
Avrebbe voluto morire a “ Piazza grande”, ma era in tour e in piena, attività artistica… però, probabilmente, Lucio si accontenterà lo stesso, come spesso faceva, guidato dalla sua immancabile umiltà, segno distintivo nel mondo dello spettacolo.
“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento” questo è l’inizio della sua canzone più celebre “ Caruso” che non voleva nemmeno cantare, credendo di non riscuotere successo.
Lo stesso cantautore ha ammesso che quando scrisse il testo aveva vergogna di cantarlo.
Una volta scritto il pezzo, infatti, lo propose all’amico Peppino Di Capri che fu il primo ad ascoltarlo. Peppino rimase senza parole, si commosse e gli disse che non poteva accettare, non se lo meritava, perché sarebbe divenuto un successo mondiale degno di essere cantato solo dal suo geniale compositore.
Questo capolavoro è nato in un albergo a Sorrento, nelle stesse stanze in cui alloggiò anni prima il tenore Enrico Caruso, Lucio Dalla ha più volte ammesso che fu un caso che quella sera si trovasse lì, visto che la sua barca avevo subito un guasto. “Se non mi fossi fermato all’hotel Vittoria non avrei scritto ‘Caruso’. “
Vi immaginate che peccato…. dovremmo ringraziare per sempre quel guasto che se non ci fosse stato non sarebbe stato scritto questo pezzo che inevitabilmente, da quando abbiamo avuto la notizia del decesso del suo autore, continua a tormentarci i pensieri , come un tarlo fastidioso che ci invita a non dimenticare…
“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento” , è vero riascoltandola sembra quasi di vederlo, lì su una nuvola a suonare, a cantare, a fare baldoria come piaceva a lui… Ditemi: chi può dimenticare?!?
Ciao Lucio, buon compleanno.
Te voglio bene assai.