LIVE: LA TRATTATIVA DECISIVA PER LA RIFORMA DEL LAVORO

ROMA –  E’ dalle 8.30 di stamattina che nella sala degli Arazzi di palazzo Chigi sono riuniti al tavolo informale il governo e le parti sociali. Pare che a presiedere il tavolo sia lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Monti. E non c’è da stupirsi data l’importanza dell’incontro di oggi, da molti considerato “decisivo” per concludere le trattative sulla riforma del mercato del lavoro. Passo fondamentale nel piano delle riforme del governo per aggiungere credibilità europea all’Italia, e per mettere il Paese al passo con l’Unione.

Oltre al Presidente del Consiglio, per il governo sono presenti i ministri Elsa Fornero, Corrado Passera e Vittorio Grilli; mentre per i sindacati ci sono tutti i segretari

confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl; mentre le imprese sono rappresentate da Emma Marcegaglia e Marco Venturi. Un tavolo ricco, dunque, ad ulteriore testimonianza dell’importanza del momento.

 

Ad Agorà su Rai Tre Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, sulla riuscita dell’incontro ha dichiarato che ”vediamo cosa si riesce a fare. Il nostro obiettivo e’ portare una proposta nostra che tenga le quattro sigle unite. Vogliamo il sindacato unito, non diviso”. E ancora, parlando del tavolo tenutosi in notturna aggiunge “”abbiamo discusso di tutto, fuorché di art. 18  e questo perché la trattativa non e’ solo sull’articolo 18, che riguarda una parte minoritaria di lavoratori. Credo che quando si dice ‘articolo 18’ si parli molto di un problema che forse viene risolto molto prima con una proposta unitaria”.

Non è d’accordo rispetto alla necessità dell’unità il capogruppo del PDL alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che dice “è certamente auspicabile in via di principio l’intesa più vasta, ma essa non può andare a detrimento dei contenuti perché altrimenti ciò consegnerebbe ad un solo sindacato una sorta di potere di veto. Il richiamo all’Europa non può valere solo in alcuni casi e non in altri”. “Per di più – aggiunge – non si può dimenticare che oggi al tavolo manca un interlocutore fondamentale, a nostro avviso, che come sigla è quello che va sotto il nome di Rete Italia  e come realtà economica e sociale è costituito da quell’enorme reticolo di piccole e piccolissime imprese, di artigiani, di commercianti che in questa situazione di gravissima difficoltà hanno tenuto in piedi l’economia italiana. Inoltre, per noi è materia di una ulteriore forte preoccupazione l’eccesso di rigidità dal punto di vista contrattuale proposto nel documento del governo dal titolo Linee di intervento sulla disciplina delle tipologie contrattuali”, conclude.

Insomma un dibattito ancora aperto e con posizioni divergenti. L’arcivescovo di Campobasso e presidente della conferenza episcopale per il lavoro, giustizia e pace, Giancarlo Bregantini, sostiene che l’art.18 “non va tagliato, ma esteso”.  Riallacciandosi alla festa di San Giuseppe aggiunge che ”è urgente trovare, anche alla luce della figura di San Giuseppe – ha aggiunto padre Giancarlo – tutti quegli strumenti che possano aiutare a dare sicurezza e dignità a chi lavora, specie ai giovani. Ciò che conta – ha concluso – e’ riuscire a tutelare fino in fondo i lavoratori, i senza lavoro e chi si sta formando per un mestiere specifico”.

Di Serena Percuoco

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