Maria Saccardo, referente Libera Afragola/Casoria: «Da parte del Comune Afragolese non c’è un controllo. A Casoria invece è stato nominato un referente.
Si è tenuto oggi pomeriggio, presso la Biblioteca Comunale di Afragola, il convegno organizzato da Libera territoriale Afragola-Casoria e il Consorzio S.O.L.E. della provincia di Napoli. “Problemi e prospettive territoriali del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie” questa il tema affrontato alla luce del nuovo codice antimafia.
Diversi i beni confiscati alla camorra: Terreni, unità immobiliari a destinazione commerciali o per uso abitativo. Tutti presenti sul territorio afragolese e quasi tutti sapientemente riportati su dei pannelli di legno (con tanto di cartine e note d’approfondimento) dai ragazzi di Libera: «Abbiamo fortemente voluto quest’incontro a circa un anno dalla nostra nascita. – esordisce Maria Saccardo – La legge centonove del millenovecentonovantasei riguardo la confisca dei beni appartenenti a camorristi è una freccia scoccata che ha colpito il cuore del sistema, per centrare però il bersaglio deve essere guidata. Occorre una giusta riconversione delle aree confiscate in unità sociale. Troppo spesso vengono abbandonate o peggio ancora occupate abusivamente – un problema, afferma la referente del Presidio Libera Afragola/Casoria, di carattere Nazionale – quella della riqualificazione dei beni confiscati è una patata bollente non solo nelle realtà regionali ma per tutta la penisola».
Il discorso poi prende il largo – professionalmente ed elegantemente – accompagnato per mano dal collega de Il Mattino, Marco di Caterino. “Gioco di squadra, compartecipazione” queste le parole, quasi unanime, di Don Tonino Palmese prima (referente regionale Libera) e Davide Pati poi(ufficio Presidenza di Libera per i Beni Confiscati). Rincara poi la dose Geppino Fiorenza, per l’altro referente regionale Libera, nella confisca e distribuzione di beni occorre: Continuità, Coerenza e Corresponsabilità.
La definisce una “chiamata alla armi” Marco Del Gaudio. Il Magistrato accende la spia rossa sul difficile lavoro che gli esponenti della magistratura svolgono e invita alla partecipazione: «Il nostro lavoro è quello di fare contrasto patrimoniale. Non è un compito semplice perché andiamo a scontrarci contro quella che è la criminalità organizzata che, purtroppo, gode di rappresentanze in diversi settori: Politica, imprenditoria, spettacolo. La confisca e la distribuzione dei beni funziona male: Dal duemilaquattro non facciamo arresti senza fare sequestri. Se ci fosse partecipazione da parte della società civile i cento beni potrebbero diventare mille; invece incappiamo nell’ostacolo di coloro che non dicono, l’ostacolo dell’omertà».
Belle parole, forse un po’ troppo unte di retorica. Discorsi dalla grossa mole morale che però rischiano di nascondere il tema dell’incontro è cioè: Le problematiche e le prospettive territoriali. Gli enigmatici nodi da sciogliere per asciugare il mare che spesso staziona tra il dire e il fare, vengono però affrontati da Maria Saccardo, che in totale disposizione e cortesia fa il punto della situazione: «È in calendario in incontro con l’attuale amministrazione locale Afragolese. Bisogna fare delle ricognizioni per individuare e liberare le aree occupate abusivamente. Mi duole dirlo ma da parte del Comune Afragolese non c’è un controllo, hanno sottovalutato la cosa. E’ infatti quest’ultimo, attraverso la nomina di un referente, che dovrebbe monitorare la situazione. Discorso differente invece per il Comune di Casoria, nell’incontro del Dicembre scorso il primo cittadino e l’Assessore Marro, si sono mostrati particolarmente sensibili all’argomento ed hanno nominato appunto il loro referente».