Tempi di pensionamento incerti, ridotto potere d’acquisto, aumenti delle imposte, progressiva chiusura dei fondi per la non autosufficienza. “E’ questa – sottolinea Massimo Vivoli, vice presidente vicario della Confesercenti e presidente della Fipac, l’organizzazione dei pensionati dell’associazione – la situazione con cui devono fare i conti i milioni di pensionati o aspiranti pensionati che ritenevano di potersi godere i frutti di una vita di lavoro. Parlare di tensioni sociali, di fronte a questo quadro ed in relazione all’annunciata riforma delle pensioni, sembra riduttivo quando qualcuno arriva a togliersi la vita per un taglio di 200 euro alla pensione. Credo che la parola più giusta sia disperazione”. “I pensionati fanno sacrifici da tanto, troppo tempo ed hanno davvero raschiato il fondo del barile per riuscire ad arrivare a fine mese”, afferma
Vivoli. “E’ tempo che altri facciano la loro parte. Non si può più imporre alla vista dei tanti anziani che vivono al limite della povertà lo spettacolo inaccettabile degli sprechi pubblici: non ci possiamo più permettere una spesa di 6 miliardi di euro per finanziare i costi della politica, mentre alcuni regioni annunciano l’azzeramento dei fondi per non autosufficienti per mancanza di risorse”.
“Per non parlare della pressione fiscale. Abbiamo tasse da Paesi scandinavi e servizi da Paesi in via di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda la cura e l’assistenza degli anziani. Rispetto le lacrime del ministro Fornero annunciando nuovi sacrifici per i pensionati – conclude il presidente della Fipac – ma il ministro ricordi e cerchi di asciugare quelle che milioni di anziani versano quotidianamente per la condizione di abbandono e di drammatica difficoltà in cui sono costretti a vivere”.
Roma, 13 aprile 2012