Si può raccontare una metropoli complessa come Napoli con un film a episodi, della durata media di tre minuti l’uno? Ci hanno provato ventiquattro registi (tra cui Paolo Sorrentino), che sono giunti a realizzare un docu-film intitolato, appunto, “Napoli 24”, in uscita domani, 11 maggio, nelle sale cinematografiche italiane.
Attraverso frammenti piccolissimi di un racconto, immagini di un vicolo o di un museo, un’intervista, l’esecuzione al piano di un pezzo jazz, tutti e 24 registi sono riusciti a realizzare un unico corpus, che ci fornisce un quadro pulsante, vivo e abbastanza fedele della città.
C’è, infatti, il racconto dei miracoli del sangue di San Gennaro e della Santa Maria Francesca, venerata dalle donne che hanno difficoltà ad avere figli, passando poi per la storica trattoria “Nennella”, situata nei vicoli
dei famosi Quartieri Spagnoli, dove ogni settimana centinaia di napoletani e turisti fanno la fila per assaggiare i piatti tipici napoletani.
Ma, secondo il detto: “Non è tutto oro quel che luccica”, viene presentato anche uno dei grandissimi problemi che ha afflitto la nostra Regione: quello dell’immondizia; o ancora si fa riferimento alla criminalità che miete vittime, anche in pieno centro.
Certamente, poi, non mancano momenti poetici intervallati da altri più realistici e concreti, in un crescendo di emozioni che vanno dritto al cuore.
Un film questo certamente diversi dagli altri, dove si spera che non solo i napoletani, ma tutti gli italiani che lo guarderanno, sapranno cogliere e soprattutto apprezzare, nel bene e nel male, la grandiosità, la bellezza e il fascino, quasi misterioso, di questa meravigliosa perla del Sud.