Cara vecchia, adorata Nazionale di Calcio, tanto cara all’87enne Presidente della Repubblica Italiana, chiamato impropriamente, molto impropriamente, Capo dello Stato…… In quanti guai mi cacci! Mentre al Circo Massimo, a Piazza Duomo, milioni di italiani, compreso quelli di ultima generazione, aspettavano fiduciosi, tu cosa combini, schieri in campo gli acciaccati, il toscano juventino Chiellini che al terzo errore concede il gol di vantaggio alla già “invincibile armada”, per poi chiedere vigliaccamente la sostituzione; tieni in campo l’infortunato De Rossi e il reduce da mille battaglie Cassano e tieni in panchina i napoletani Nocerino e Di Natale, il
palermitano Balzaretti (migliore in campo contro la Germania)……. Adesso? la Nazionale del dopo scommessopoli inizia lo sfoltimento della rosa ed il rinnovo della fiducia degli elementi confermati dal riconfermato Cesare Prandelli, assisto ai ludi della cortesia. Sembra quasi che siamo già qualificati a Brasile 2014, parlando già di Confederation Cup……..
Ricordo ad Abete e la sua bella compagnia che prima di prenotare il viaggio verso il Brasile bisogna superare un girone composto da Bulgaria, Armenia, Malta, Danimarca e Repubblica Ceca. Il primo impegno della Nazionale Italiana di Calcio, selezionata da Cesare Prandelli da Orzinuovi di Brescia, con marcate simpatie per la Juventus ed un pò di sua Fiorentina, è per il 7 settembre in Bulgaria.
In bocca al lupo alla nuova Nazionale, a quella del dopo Kiev e del dopo Spagna, nella speranza di una totale e fattiva sinergia tra i club e la Federazione, con attenzione particolare ai tanti campioni nati al di sotto del Garigliano.
Cara vecchia Nazionale, quante me ne combini! Ma quanta colpa ha la gente minuta, spicciola, il tifoso, l’appassionato,che hanno affollato le piazze d’Italia ed il calciatore in se per se? Hanno colpe Chiellini, De Rossi, Cassano? E quanta altra invece Prandelli? Colui che dovrebbe condurre, colui che dovrebbe fissare il tema. Idolatrato ed osannato per aver passato il turno solo grazie alla sportività della Spagna e battuto l’Inghilterra solo grazie agli errori dal dischetto di Young e Cole. Una sola grande partita e per questo tutta l’Italia ringrazia: aver battuto in maniera netta la Germania; e non la solita ma quella della multi etnicità: una nazionale teutonica composta da calciatori polacchi, turchi, marocchini e tedeschi dell’est. Una rivoluzione culturale riuscita ad una Nazione che solo pochi anni fa voleva imporre il mito della razza ariana.
Veniamo adesso alla rivoluzione italiana che avverrà o dovrà avvenire dopo i processi sportivi tenuti da Palazzi e quelli ordinari ai Tribunali di Cremona, Bari e Napoli.
Maneggioni, perfidi, ben protetti, spiano e speculano. Su tutto e con un cinismo, e una disonestà che deve portarli,fuori dal calcio, alla radiazione. Maneggione (o accattone) però non è l’ex giocatore che per sbarcare il suo difficile lunario, gira ed osserva; maneggione non è il tecnico rimasto senza posto e quindi adattatosi a scoprire talenti; questi fanno parte del mondo dello sport, vi appartengono di diritto; devono restarci. Maneggione è colui che coltiva le simpatie del presidente – fesso, spacciandogli per vere mille menzogne, falsando la realtà; maneggione però finisce con lo essere anche il presidente che si fida troppo di lui!
C’entra in questo discorso anche la Lega? Serie A, Serie B, Professionisti, la Lega Pro (ex serie C), l’Interregionale (oggi Serie D), la Dilettanti ed i suoi tantissimi Comitati Regionali, Provinciali e Locali, che sia? Per carità! Ma se questi organismi non operano selezioni, se non aiutano, ad esempio, i tecnici ed i giocatori locali ad essere utilizzati, se si prestano al caos che esiste, si fanno corresponsabili dello andazzo e allora conviene intervenire.
In Italia c’è odore di bruciato ma non nelle società, non in tutti i calciatori, non in alcuni dirigenti, non nei veri talent scout, o nei manager seri, ma in un “giretto” ormai individuato e quindi quasi in fuori gioco.
In Italia, compresa la Toscana e la Lombardia, con rispetto parlando, uno tsunami di illegalità e di imbrogli che arriva da Londra, Singapore e dai Balcani; ma quel che accade qui subisce modifiche, stravisamenti, piccole, delicate ma importanti violenze. Il pinco che parla con palla, è fatto comune: ma da noi la speculazione è diventata legale.
E non vado a parare dalle parti del moralismo, ma dalle parti dello sport che va difeso. Dalle parti del calcio che sta andando a puttana, per colpa innanzitutto di alcuni dei suoi Attori più noti. Molti di loro, infatti, sono trascinati davanti ai Tribunali di Napoli, Roma e Torino, scandalizzando e facendo gridare con le loro autorevoli voci Oliviero Beha, Marco Travaglio, Aldo Agroppi, Michel Platini e Zednek Zeman.
Cara vecchia Nazionale di Calcio nella quale milita il nipote di Pasquale Nocerino e Aldo Esposito, il fisioterapista partito da Isernia e con l’Aesernia di Remo Pontarelli ma anche di Vespa, Miele e Marsichino, di Peppe Cresci e Franco Villa, dici che faccio del moralismo spicciolo? Manco a pensarlo. Cerco di dire la verità, convinto come sono che solo le troppe verità taciute fino a oggi, ci hanno sconciato come sappiamo e vediamo. Dici che non cambia niente? Non è vero. Tante cose ho visto cambiare in tanti anni e passa di giornalismo, al servizio appunto del vero.
Un altro tema importantissimo è il Calcio Mercato. A giorni la documentazione per i trasferimenti della stagione sportiva 2012 – 2013 sarà in possesso di tutte le Società di Calcio. Gli incontri stanno già avvenendo sia all’Hilton Milan che in altri posti ma………..
Il mercato del calcio meridionale è prima che una mia invenzione una necessità sociale immediata. Lo hanno detto anche a De Laurentiis e a De Laurentiis, spero, gli venga il prurito di volerlo organizzare lui! In Villa Comunale, a Mergellina, sul Corso di Secondigliano, nella bellissima Salerno, a Caserta, a Benevento, a Mercogliano, nella Avellino che ha visto nascere Pier Paolo Marino, sotto l’ala protettrice di don Antonio Sibilia o anche all’Holiday Inn di Castelvolturno. Tante sono le locations. Lo spero.
Lorenzo Insigne e Ciro Immobile mi fanno sperare che, adesso, tutti scoprano il calcio di casa. Perfino, il vulcanico Aurelio…. E non credo, spero per lui, sia disposto a far esplodere altre guerre. Non gioverebbe, del resto, al suo stile di uomo di azione. Si ritroverebbe solo.
L’Italia calcistica ha bisogno di un pizzico di amore e di onestà con lo sport.
Vogliamo concederlo?
Concedetemi un saluto, prima di chiudere questo pezzo, ai giovani campioni del Napoli, battuti nella finale scudetto solo dalla supercorazzata Inter, con i difetti e le bizze della loro giovane età.
NANDO TROISE.