Ciro parlaci un po’ di te
Sono nato a Napoli, città di cui sono profondamente innamorato anche se ho sempre vissuto a Casoria. Ho conseguito la laurea triennale in Culture Digitali e delle Comunicazioni alla Facoltà di Sociologia dell’Università “Federico II” di Napoli, poi mi sono specializzato in “Televisione, Cinema e New Media” all’Università Iulm di Milano.
Purtroppo, dopo aver praticato per anni calcio e tennis, ormai mi limito ad occuparmene giornalisticamente tranne qualche partita amatoriale di calcio a 5 tra amici. Ho sempre amato il mondo del giornalismo, una questione viscerale, di famiglia. Ho cominciato su vari giornali locali, qualche anno provammo a creare una testata giornalistica nell’Area Nord di Napoli. Si chiamava Fuoriorario, il progetto non spiccò il volo. Dopo esperienze minori, ho intrapreso un percorso di collaborazione, tuttora ancora in corso, con il “Corriere del Pallone”, settimanale a distribuzione regionale che si occupa di calcio a 360 gradi della Serie A ai tornei universitari. In questo contesto ho amato l’attenzione al settore giovanile che ho portato nell’esperienza più importante a livello giornalistico della mia
vita: Iamnaples.it, portale costantemente aggiornato sul Calcio Napoli e non solo, di cui sono Direttore Responsabile.
Del giornale web Iamnaples che si occupa brillantemente di calcio riportando notizie in tempo reale, non hai mai pensato visto che sei Direttore Responsabile ad innovarlo su altri tipi di sport oltre al calcio ad es. pallanuoto, basket…
Quest’anno abbiamo aperto anche al basket ed al calcio femminile seguendo due importanti realtà del panorama sportivo napoletano come la Bpmed Napoli e la Carpisa Yamamay Napoli, stiamo progettando anche un inserimento nel mondo della pallanuoto, speriamo di riuscirci a breve.
Tu che vivi a Milano o in provincia, comunque nella grande mela di giornalisti ed editori, quali prospettive occupazionali ci sono per un giovane pubblicista emigrato dal sud laureato o non, di emergere in questo affascinante ed arduo mondo del giornalismo?
E’ complicatissimo, non credete mai a chi disegna le vie facili e privilegiate. Bisogna sudare, avere creatività, ostinazione, un po’ di sana follia e non fermarsi mai; allo stesso tempo, però, le opportunità per chi veramente getta il cuore oltre l’ostacolo ci sono. Sono poche, il mondo editoriale è travolto dalla crisi, ma ci sono. A livello socio-geografico, sicuramente a Milano ci sono più possibilità che al Sud, lo stato dell’editoria presente sul territorio è più solido ma assolutamente non bisogna pensare che ci sia il paradiso dove tutti quelli che meritano arrivano a buone posizioni di carriera.
Che consiglio daresti ad un giovane che vuole intraprendere questo entusiasmante mestiere?
Non avete mai la presunzione di aver capito, questo è un mestiere dove bisogna pensare di essere sempre l’ultimo arrivato per essere capaci di imparare da tutti. Bisogna poi specializzarsi, crearsi un proprio stile, differenziarsi in modo da farsi riconoscere. Un altro consiglio essenziale è avere coraggio di rischiare con le proprie idee senza necessariamente seguire i percorsi classici per esercitare questa professione così amata.