“Alle Olimpiadi tutto il mio paese sarà sul ring a combattere con me. Piu’ strutture per permettere ai ragazzi di trovare una strada.”
Vincenzo Picardi vuole tornare da Londra con il metallo piu’ prezioso. Metallo che ridisegnerebbe il soprannome “faccia di bronzo” come simpaticamente lo chiamano i tifosi per le sue medaglie conquistate.
Il pugile casoriano in un intervista su La Repubblica, prima sferra un gancio dritto al volto confessando di puntare in alto, poi alza la guardia contro il nemico invisibile, la superstizione:”Ormai ci ho fatto l’abitudine, ma chissà che a Londra la storia non cambi. Per scaramanzia non dico nulla. – continua Picardi – Non credo si tratti di un blocco psicologico. Probabilmente mi è mancato un pò di fortuna, di buona sorte, perchè ho sempre perso col pugile che ha poi conquistato l’oro. Fossi capitato dall’altra parte del tabellone…”
Scaramanzia a parte Vincenzo è concentrato, fiero di appartenere a un gruppo forte capace di dare un grosso contributo al medagliere tricolore:”Sono tranquillo e concentrato sull’obbiettivo a cinque cerchi. E’ bello gareggiare per una squadra forte, l’Italia a Londra avrà sette atleti in grado di raggiungere una medaglia. Pronostici? non ne faccio per scaramanzia. Ma posso arrivare molto in alto. Volgio essere al top mentalmente e fisicamente fin dal primo giorno, anche per permettere ai miei tifosi di cambiarmi soprannome.”
Sempre sul quotidiano l’atleta cambia ring e sale sul quadrato istituzionale. Proprio a quest’ultime Vincenzo indirizza il suo pensiero: “Se ci fossero piu’ strutture tantissimi ragazzi troverebbero una strada, come è successo a me: Le istituzioni devono aiutarli a costruire un futuro, perchè i giovani che hanno voglia di fare sono tanti.”