Bonelli: ” ho chiesto al Ministro dell’ Ambiente di farmi entrare nel depuratore con gli ispettori dell’ Ispra. Porteremo il caso alla Ue. Alla foce del depuratore si pesca il “pesce monnezza” e trottano indisturbati nell’ acqua i cavalli della criminalità”.
Erano in tanti stamattina alla manifestazione promossa dai Verdi e Freebacoli fuori al depuratore di Cuma per protestare contro il malfunzionamento dell’ impianto e di tutto il sistema di depurazione campano. Presenti molti istituzionali come il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli, il commissario regionale campano Francesco Emilio Borrelli, il capogruppo del Sole che ride al comune di Napoli Carmine Attanasio ed il segretario cittadino Vincenzo Peretti, i consiglieri comunali di Bacoli Josi Della Ragione e Adele Schiavo e quelli di Monte di Procida Peppe Pugliese e Teresa Coppola. Tante associazioni in campo dall’ Eco
fascia costiera con Lucia De Cicco e tante donne del posto agli ecologisti riformisti, Freebacoli con Alessandro Parisi e tanti ecologisti, Svolta popolare fino agli ambientalisti per i campi flegrei. In centinaia hanno improvvisato una assemblea pubblica fuori al sito e poi si sono diretti allo sbocco in mare del depuratore.
“L’ assessore regionale Romano – ha dichiarato furioso il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli – per l’ ennesima volta non ci ha permesso di entrare nel depuratore. A questo punto chiedo al Ministro dell’ Ambiente di poter ispezionare l’ impianto con i tecnici dell’ Ispra per verificare il coretto funzionamento dell’ impianto perchè voglio fargli verificare personalmente lo sbocco a mare dell’ impianto perchè voglio fargli constatare di persona l’ odore nauseabondo ed il colore sporco delle acque che confluiscono a mare”.
“Secondo la Direttrice della stazione zoologica Anton Dohrn Flegra Bencivenga – spiegano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Josi Della Ragione di Freebacoli – negli ultimi anni il pesce nel Golfo di Napoli è diminuito del 30% a causa dell’ inquinamento e le morti delle tartarughe nel nostro mare è raddoppiato nel solo ultimo anno. Siamo andati alla foce del depuratore e l’ immagine è stata devastante. Un mare sporco e lurido con cavalli probabilmente di proprietà della camorra che trottavano illegalmente sulla spiaggia ed anche nell’ acqua inquinata. Pescatori che ci hanno mostrati orgogliosi il loro pescato nel pantano nauseabondo che è stato definito dalla popolazione locale il “pesce monnezza” ( spazzatura ) visto che ha sempre le branchie sporche e nere. Non si può più aspettare e per questo abbiamo deciso di sollevare il caso all’ Unione Europea. Qualcuno deve pagare per questo scempio”.