A Casoria c’è una strana guerra: gli uomini di potere bruciano le opportunità di emergere, di costruire una città migliore mentre lo sport oppone una resistenza attiva, continuando a sfornare talenti. A Londra c’erano tre olimpionici: Picardi, Sarmiento e Mazzocca e poi c’è sempre il caro vecchio pallone in cui Casoria non smette mai di emergere. Dopo Caffarelli, Zunico, De Rosa, Erminio Rullo, un altro giovane casoriano che sta tentando la scalata verso il calcio che conta, nonostante lo Stadio San Mauro chiuso da tredici anni. Si chiama Daniele Franco; è un regista di centrocampo, s’ispira ad Andrea Pirlo e sta illuminando la Primavera dello Spezia. Ieri a Novarello ha siglato una doppietta che ha permesso alla squadra di vincere 3-1 in trasferta contro il Novara. Un mancino imprendibile su calcio di punizione ed un calcio di rigore che lo inseriscono pienamente negli equilibri della Primavera diretta da Pietro Fusco.
La doppietta è anche un messaggio spedito verso il Calcio Napoli, che ha deciso di svincolarlo dopo aver compiuto l’intera trafila nelle giovanili azzurre, fino alla Berretti dell’allenatore Felice Mollo, categoria a cui la società partenopea ha deciso di non partecipare più. Franco, cresciuto nella scuola calcio “Luigi Vitale”, spiccava per la qualità e la visione del gioco tanto da essere definito “o’ prufessore” ma il Napoli, che ha deciso di svincolarlo, non ha creduto in lui per il deficit di forza fisica individuato dai dirigenti del vivaio azzurro. Claudio Vinazzani, capo osservatori dello Spezia,
compagine di Serie B con ambizioni di promozione, d’accordo con il direttore sportivo Nelson Ricci, ha deciso di puntare fortemente su Daniele Franco, costruendo un piano specifico per far crescere il talento di Casoria anche riguardo alla fisicità.
Da Casoria a La Spezia, sognando la Serie A, Daniele Franco vuole ricambiare la fiducia di chi ha creduto in lui e magari accrescere i rimpianti di chi invece ha provato a fermarlo.
Ciro Troise