E allora cosa accade?
Quante storie, quante chiacchiere, quanto nervosismo, quanti stupidi battibecchi. Tizio che litiga con Caio. A me il rosso, a te il verde?!? Le pagelle di Pierino, le trasmissioni televisive e le telefonate in diretta, “i ragazzi della primavera e la sbandata”. Dove? In tribuna stampa, a Castelvolturno, in campo, fuori dal campo, in mixed zone, in sala conferenze, tra le televisioni e in mezzo alla carta stampata. Eppure, dalla classifica, dagli atteggiamenti del Presidente, tutto lascerebbe pensare che siano tutti dalla sua parte. E allora?
La situazione del Napoli, comunque, è chiaro, è florida. Il bilancio del Napoli S.p.A. parla chiaro. Nonostante le auto della Guardia di Finanza abbiano fatto visita agli Uffici Amministrativi della Azienda più cara ai Napoletani, non solo di Napoli ma di tutto il Mondo. Otto anni di una Amministrazione sportiva tecnico calcistica e finanziaria
che non è ricorsa mai ai prestiti da parte dei grandi club del Nord e né tantomeno si è riempita di debiti come, purtroppo, accadeva negli anni 70 e a seguire.
Il Napoli è nelle mani di gente che capisce di calcio ed in possesso, grazie maggiormente a Mazzarri e il suo staff, di tutte le garanzie che si esigono. Santissimo cielo, il Napoli con l’avvento di De Laurentiis e le sue aziende è passato da una manciata di play boy, solo divertenti e simpatici, che conferivano all’azione calcistico amministrativa, interessante all’avvio, una precarietà e una confusione eccessiva, al gruppo di dirigenti che, vuoi o no, nel calcio ormai ci sono da diversi anni.
E allora? E allora la verità è che esiste nel Napoli, di oggi, una difficoltà di organizzazione al riguardo del settore giovanile. Come si sia arrivati a queste difficoltà, alimentate per la sua parte più grossa dalla insensibilità e dalla pervicace insistenza con la quale si nega ogni volontà al vivaio, sembra sia la curiosità maggiore del C.D. Ecco il motivo per il quale chiediamo al Presidente di far capire quando si consentirà agli operatori del settore giovanile di lavorare in una maniera consona a una grande Società. Tutti, osservando il grande lavoro e le grandissime difficoltà in cui lavorano gli addetti ai lavori del Napoli, dal responsabile Francesco Barresi fino ai magazzinieri, saprebbero esprimere un più preciso giudizio sulla situazione attuale, che scaturisce da quella dell’anno scorso.
Un attimo di pazienza, dunque, presidentissimo. Al di là dell’investimento economico di cui il Napoli è molto al di sotto alle sue dirette avversarie di grande livello, quali Inter, Milan, Juve etc, sono le condizioni logistiche quelle che fanno gridare al miracolo. E’ i brillanti risultati che il Napoli sta ottenendo con la Primavera, gli Allievi Nazionali e i Giovanissimi Nazionali sono dovuti proprio alla grande abnegazione ed al grande impegno che tutti ci mettono; un lavoro, e va detto e gli va riconosciuto, impostato otto anni fa da Peppe Santoro, colui che oggi, oltre ad essere team manager, è la persona più vicina a Walter Mazzarri.
A De Laurentiis, a cui questa testata ha sempre riconosciuto gli enormi meriti, si chiede chiarezza proprio sulla sua cantera, la sua scugnizzeria. Lui è un personaggio che passa da un umore all’altro. Che salta, in mezzo ai suoi tre sangui zampillanti (torrese, romano e americano), senza sceglierne uno, come sarebbe giusto. Che consuma le sue energie in una furibonda lotta innanzitutto con se stesso.
C’è poi la difficoltà, sul piano interpretativo, a capire di calcio. O a parlarne in maniera sballata e solo in base a dilettevoli esperienze giovanili o culturali di almanacchi, che, si sa, forniscono una cultura statistica, ben diversa da quella vera.
In una ipotetica scala di valori è da dire comunque che De Laurentiis è largamente al di sopra ai suoi predecessori.
Adesso occorre, oltre al vivaio, impostare i movimenti che andranno fatti a gennaio. Occorre un terzino dal passo rapido per far riposare Campagnaro ed è impossibile impostare, in quel ruolo, Gamberini; occorre un mediano incontrista: il Napoli ha solo Berhami; Donadel non tornerà mai più, purtroppo, quello di una volta. A Mazzarri piace Biagianti del Catania; occorre capire cosa è Britos! E, poi, su Vargas, decidere: dargli la possibilità di giocare accettando le tante richieste: sembra che, addirittura, interessi anche al Milan che, sembra, vedano nel giovane cileno affinità tecniche, di velocità e di profondità di gioco con Pato. Giampiero Ventura, invece, lo considera la spalla ideale di Rolando Bianchi, migliore, secondo lui, sia di Sgrigna che di Meggiorini. Occorre cedere Rinaudo e altri giovani di proprietà del Napoli, quali Bruno.
Altre lamentele sono arrivate dal settore abbonati: ohibò tu alzi e abbassi i prezzi e noi paghiamo. De Laurentiis deve delle spiegazioni.
Tre pittori vanno giustamente elogiati: Enzo Marino, Antonio Manfredi e Pasquale Vitale.
Sospetti a Casoria, ed altrove, nelle aree dismesse, stabilimenti immobili, custodi di storie di morte: il silicio è mortale. Brutta gatta da pelare. Saluti da Carrara; li manda Nello Di Costanzo. La prima partita lo ha visto sconfitto a Pisa per 3 a 1. Non va bene. I giovanissimi nazionali della Carrarese, invece, hanno battuto il Siena per 1 a 0.
Sul Napoli notizie spicciole ma importantissime: Inler ripretende la bacchetta di regia e quindi spinge Hamsik più avanti, poi presuppone di sé e tenta di andare in gol. Come noi abbiamo anticipato martedì scorso. Inler ed Hamsik meritano il nostro sostegno. La situazione tecnico – tattica del Napoli è comunque chiara.
Sempre rimanendo nel campo giovani, elogi, ad esempio alla Juve Stabia, s’intende, naturalmente Alberico Turi, è ovvio. E’ riuscito a far vincere un’Idea: non si può condurre avanti una società senza curare il settore giovanile. E il Sindaco di quella Città, l’ottimo Luigi Bobbio, deve stare vicino a quella società.
E mi fermo.
NANDO TROISE.