E allora che accade? Il sito web www.iamnaples.it riferisce, pubblicandone il video, che il Corriere dello Sport avrebbe assunto nei confronti di Mazzarri lo stesso atteggiamento che finì col portare il Napoli ai grandi successi della sua storia. Una lunga chiacchierata dove l’allenatore del Napoli spiega e racconta tutto: la sua vita, il suo inizio ad Acireale fino ai giorni nostri e la importante gara di sabato a Torino: “è molto più importante quella del ritorno” lo riferisce! E’ una mia analisi dopo averne osservato le immagini ed ascoltato la polemica sulla posizione in campo di Cavani nella partita che l’Uruguay ha perso con l’Argentina.
Ha l’aria di chi è concentrato e determinato, Mazzarri però deve sapere (e ci dovrà pensare l’ottimo Peppino Santoro) ma io penso che non lo sappia se qualcun altro mostrava la stessa aria schifata nel non poter avere gli stessi spazi e possibilità e non certo gli stessi toni, nelle conferenze stampa (mixed zone) organizzate dal Napoli, sia con lo stesso Mazzarri o con gli allenatori ospiti. Qualcuno sostiene che il mister si senta spesso
tradito. Da chi? Ma…alcuni colleghi sono diventati ostici e fanno il doppio gioco. E la rosea si azzuppa il pane!
Però, adesso Mazzarri non può perdere la pazienza, ma deve sistemare le…..pendenze con De Laurentiis: deve già preparare per gennaio, specie se la sua e nostra squadra sia ancora in lotta per le posizioni di vertice della classifica. Il Napoli, se vuole dimostrare a tutte le componenti del calcio, di essersi inserito nel gotha calcistico europeo e mondiale, avere già pronti per il 3 di gennaio i tre acquisti che mancano, cioè il terzino dal passo rapido, un mediano incontrista ed un altro Cavani. Poi Mazzarri deve chiarire con il Presidente che è anche la Proprietà il futuro di Vargas, sperando che si riprendano (e ci sono seri e fondati dubbi) Britos e Donadel, infine, sempre Mazzarri sistemerà chi è sospettato di doppio gioco. Ma chi sarebbero quelli del doppio gioco? La verità sai che scotta.
La situazione del Napoli, comunque, è chiaro, è florida. Il bilancio parla chiaro. Primi in classifica, a pari punti con la Juventus.
C’è poi la difficoltà, sul piano interpretativo, a capire di calcio. O a parlarne ma in maniera sballata e solo in base a dilettevoli esperienze giovanili o culturali di almanacchi, che, si sa, forniscono una cultura statistica, ben diversa da quella vera.
Non per niente De Laurentiis si è piccato un giorno di aver rinunziato a calciatori napoletani, quando gli si è presentata la possibilità di riportare di nuovo a Napoli, Antonio Floro Flores del Rione Traiano o Bocchetti che è di Miano. Sarà stata la delusione del fallimento della trattativa Criscito (che è di Volla), che ha preferito la Russia al Napoli? Scherzava?
Paolo Palermo, procuratore di Floro, che non giudica De Laurentiis un micco, conosciuto l’episodio si è fatto delle matte risate: il foltissimo gruppo di procuratori napoletani, presenti in quei giorni all’Ata Hotel di Milano, non è riuscito a stabilirlo. Così Floro è ritornato alla sua Udine, per poi passare, quest’anno,al Granada. Antonio Nocerino di Santa Lucia è andato a vestire la maglia della società Campione d’Italia, Bocchetti è rimasto in Russia.
D’altro canto si incomincia a intuire dalle inclinazioni delle sue amicizie da che parte va a parare il buon Aurelio.
La gente non ha mandato giù il cambio (con l’adesione di Mazzarri) di rotta politica (puntare solo sul campionato, illudendosi di poter affrontare l’Europa League con il Napoli2 e quindi i turnover di Eindhoven). Mortificati i mille tifosi napoletani che si sono sobbarcati l’onere economico, fisico, morale e sportivo di raggiungere l’Olanda. Avrebbero potuto assistere ad una goleada se non fosse stato per Rosati che dopo la papera iniziale si è riscattato parando l’impossibile. La goleada si avrà certamente in Ucraina se Mazzarri dovesse schierare gli stessi undici di Eindhoven. Il Dnipro è una delle migliori squadre europee allo stesso livello dello Shaktar di Lucescu che qualche settimana fa ha fatto “ballare” la Juve. De Laurentiis esita troppo nelle decisioni da prendere. Ballonzola un po’ di qua e un po’ di la. Alla fine finisce con lo stancare gli ingenui e se stesso, innanzitutto. E, poi, via, De Laurentiis, chi chiede chiarimenti; dovrà pur, o prima o dopo, chiarire se stesso. Come si fa a pensare, don Aurelio, ad un Napoli affidato ai “manager”, “agli scout”, al Sindaco ed al Prefetto?
Qual è il suo programma? Chiarisca il suo atteggiamento sullo Stadio, sul Settore Giovanile, sulla Comunicazione e sull’Informazione (dalle mixed zone a Napoli Channel; dalle video conferenze ai rapporti con tecnici e giocatori) fino al prossimo e vicinissimo Mercato di Riparazione di Gennaio.
Non si stancano certo quanti sanno veramente di calcio e a galla ci restano sempre.
In una ipotetica scala di valori è da dire comunque che De Laurentiis è largamente al di sopra di Ferlaino, nonostante questi abbia vinto due scudetti ed aveva a disposizione della Prima Squadra e del Settore Giovanile, il Centro Paradiso di Soccavo e il Centro di Marianella.
Sulla squadra notizie spicciole ma importantissime: Walter Mazzarri ha concesso una domenica libera a tutta la squadra, a quelli cioè rimasti in Italia, i non convocati per le rispettive nazionali. A loro, alla ripresa degli allenamenti, ieri, lunedì pomeriggio a Castelvolturno, si sono aggregati Zuniga e Pandev, tornati anzitempo dalle loro nazionali. Mercoledì rientreranno i nazionali “europei”. C’è il rischio, invece, che i sudamericani Fernandez, Campagnaro, Cavani e Vargas arrivino venerdì. Sabato, poi, in campo, a Torino: una sfida affascinante, importantissima e propedeutica al cammino degli azzurri.
E mi fermo.
NANDO TROISE.