Al ‘Duel Village’ il “One man show” di Ferdinando Maddaloni sull’arte della recitazione

Una vera e propria lezione-spettacolo. Non la tradizionale performance artistica, ma un “incontro ravvicinato” col pubblico dove il one man show trascina sul palco gli spettatori. È “Cinema e recitazione”, lo spettacolo con cui Ferdinando Maddaloni, attore, regista e actor’s coach napoletano farà da mattatore martedì 6 novembre, alle 19, al Duel Village di Caserta.

Sullo sfondo di un set cinematografico Maddaloni, già star di note serie televisive come “La Squadra”, “Incantesimo”, “Don Matteo” e “Casa Vianello”, terrà una lectio magistralis sull’arte della recitazione: ecco allora snocciolare al pubblico la tv delle fiction e quella dei reality, il cinema muto e i primi film d’autore, il teatro di denuncia sociale e d’impegno civile. Il sipario si alzerà con la proiezione di un filmato, realizzato dallo stesso Maddaloni (montaggio a cura di Giuseppe De Vita), che ricostruisce il processo di formazione dei canoni della recitazione cinematografica, partendo dall’analisi delle produzioni del periodo del cinema muto per arrivare fino agli anni del neorealismo.

 

 

 

Le testimonianze di alcuni protagonisti della scena teatrale e cinematografica italiana (da Renato Carpentieri a Massimo Bonetti, da Nunzia Greco a Isa Danieli, da Nello Mascia a Elvio Porta, da Rino Marcelli a Massimo Wertmuller) consentono, inoltre, di approfondire le novità introdotte nell’arte recitativa in seguito alla diffusione del mezzo televisivo. Canovaccio dello show teatrale sarà “Cinema e recitazione”, l’omonimo testo che Maddaloni ha dato alle stampe con Liguori, reduce da un gran successo di pubblico e critica alla 63esima edizione della Mostra Internazionale del Cortometraggio FilmVideo di Montecatini Terme.

“L’oggetto di questo volume è la recitazione nel cinema italiano – spiega Maddaloni -. Nella prima parte viene ricostruito il percorso dell’arte interpretativa a partire dal1895 fino all’ avvento del sonoro negli anni Trenta. Nella seconda parte la recitazione cinematografica è stata esaminata in rapporto ai condizionamenti storici (il fascismo), artistici (il neorealismo) e tecnologici (il sonoro e la televisione). Fondamentali sono stati gli anni di studio universitari all’Università Federico II di Napoli e l’ attività lavorativa di actor’s coach (preparatore degli attori) che svolgo dal 1996 nella moderna industria televisiva seriale.Sono stati proprio questi anni dedicati alla preparazione degli attori televisivi che hanno fatto nascere in me l’esigenza di approfondire l’argomento”. “La nostra mentalità provinciale ci porta ancora ad operare una distinzione tra attore teatrale e cinematografico perché l’attore italiano non è un attore completo. Perché ci si fa operare solo da un chirurgo laureato e specializzato? Oggi basta svegliarsi una mattina e dire: faccio il mestiere dell’attore. Cosa che non verrebbe mai in mente se uno dovesse fare il cantante o il ginnasta o l’orefice o il ballerino, come dice Gabriele Lavia, mio maestro. Uno dei rimedi proposto da anni, ma senza la necessaria forza e convinzione, è la creazione di un albo professionale. Eduardo De Filippo si chiedeva: perché nel sillabario delle Arti e dei Mestieri il medico c’è, l’avvocato c’è, il magistrato c’è, l’insegnante c’è; poi c’è il sarto, il falegname, il fabbro, il maniscalco… c’ è perfino l’arrotino … perché l’attore non c’ è? E non c’ è un albo professionale degli attori?” .

Letture a cura dell’attrice Rossella Carella. In sala Patrizia Cerasuolo, General Manager del Duel Village.

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