Squadra che vince non si cambia. Stessa regia Gennaro Nunziante, stessa produzione la Taodue di Pietro Valsecchi, stesso protagonista: Checco Zalone!
“Che bella giornata” è il titolo del secondo Ciak per il nuovo Re dei botteghini Pasquale Luca Medici, per tutti conosciuto come Checco Zalone, che a soli cinque giorni dall’uscita del film distribuito da Medusa, porta gli incassi a quota 18,6 milioni di euro.
La trama è semplice. Checco l’eroe dei giorni nostri senza arte né parte, senza titoli di studi, zotico quanto basta, emblema di una società che prende e pretende tutto senza troppi sacrifici, attraverso le solite abitudinarie raccomandazioni, raggiunge finalmente il suo ambito ruolo di security al Duomo di Milano.
Lei, Farah (interpretata dall’attrice Nahiha Akkari), ragazza di fede islamica vorrebbe “usare” come gancio Checco, improbabile uomo della sicurezza della “Madonina di Milan”, per realizzare un attentato ai danni del simbolo dell’arte e della spiritualità ambrosiana. In tutto questo intreccio, nascerà un tenero sentimento tra i due. Sceneggiatura semplice e già ripetuta, nonostante la presenza di validi attori come Rocco Papaleo (il Padre), Ivano Marescotti (il maresciallo Mazzini perseguitato dall’ignoranza del super-raccomandato Checco ), Tullio Solenghi (Cardinale Rosselli), il film non decolla.
Battute non sempre avvincenti, una comicità un po’ troppo grossolana che non rimarrà negli annali della “Storia del cinema”. Il film attraversa l’intero Paese, Milano, Roma e l’amata Puglia, sfiorando qui e là, in modo del tutto approssimativo, temi più complessi quali l’integrazione multietnica e il fondamentalismo religioso.
Insomma nulla di nuovo sotto il sole di “ Che bella Giornata”. Ci piace segnalare la presenza di Luigi Luciano (per gli amanti del surrealismo comico del gruppo di Maccio Capatonda, l’impareggiabile Herbert Ballerina) che dà con la sua maschera facciale una nota in più al lungometraggio.