Discordanti le dichiarazioni di Michele Misseri sul delitto di Sarah. Giudizi che cambiano continuamente, una verità che oscilla. Tre versioni contraddittorie, autoaccusa, compartecipazione del reato, intervento successivo per occultamento del cadavere. Tanti interrogativi ancora insoluti. Due gli accusati, Michele e sua figlia Sabrina. Rinvio del riesame a giovedì: Sabrina, che ha fatto richiesta di spontanee dichiarazioni, per dimostrare la sua innocenza, viene ascoltata oggi per soli 5 minuti. Cosima Serrano, che nella notte ha avuto un malore, dopo l’incontro in carcere prima con suo marito e poi con sua figlia, è stata ascoltata da due investigatori nella sua casa di Avetrana, intorno alle 12,30. La donna ha difeso strenuamente la figlia attribuendo la causa dell’omicidio solo al marito Michele. “Mio marito non è più lui per effetto dei medicinali”. “Mia figlia dormiva quel pomeriggio”. Ma la Procura attesta che il trattamento farmacologico a cui si è sottoposto Michele, durante la sua detenzione, si è interrotto subito dopo il primo giorno. Mentre le donne della famiglia sono solidali contro Misseri, Michele dichiara “Sabrina mi disse ho fatto un casino”. Il GIP Rosati ha parlato di incidente probatorio. La prossima settimana Michele potrebbe essere riascoltato in presenza di tutte le parti legali, un’ anticipazione della fase di formazione della prova con valore processuale. Il destino giudiziario di Michele e della figlia è ancora da provare. L’udienza è fissata per il 13 gennaio 2011. E semmai si riconoscesse l’innocenza di Misseri, l’uomo è comunque accusato del reato dell’autocalunnia, art. 369 del codice penale, per aver distolto e sviato le indagini. Assunta Pagliuca
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