ESCLUSIVA- Ciro Palermo e Pierluigi Salemme: “Vi raccontiamo noi il calcio argentino….”

“In Argentina gestiamo tanti giovani talenti, c’è stata già qualche chiacchierata con alcune società europee”

Partono ‘e bastimenti” recita una vecchia canzone napoletana che descrive il calvario dei molti partenopei che dovettero lasciare la loro terra nella seconda metà dell‘800 a causa della povertà in cui era sprofondata la città. Valigia di cartone e un biglietto di sola andata per le Americhe, con la speranza di realizzarsi e il sogno di rivedere un giorno la propria amata terra. A distanza di molti anni due giovani

ragazzi napoletani seguono le orme dei loro avi. Niente valigia di cartone o sguardo cupo però. Solo tantissima competenza, la voglia di dimostrare chi sono e un sogno nel cassetto: sfondare nel mercato delle procure dei giovani calciatori. Un sogno che li ha spinti a lasciare l’Italia e volare dall’altra parte del mondo. Stiamo parlando di Ciro , figlio del noto Agente Fifa Paolo, e di Pierluigi  che hanno deciso di fondare la Proxy Soccer s.r.l. & Patagonia Sports S.A a Buenos Aires. Noi di IamNaples.it, da sempre attenti al calcio sudamericano e ai, li abbiamo contattati in esclusiva facendoci raccontare la loro esperienza, potendo al contempo usufruire di una testimonianza diretta sul mondo del calcio di un paese così geograficamente lontano, eppure così sentimentalmente vicino a Napoli, come l’:

 

 

Un anno a Buenos Aires. Cosa vi ha spinto a lasciare l’Italia e ad intraprendere quest’avventura?

Tutto nasce da un’idea di Paolo Palermo che, dopo aver costruito e consolidato forti relazioni nel mercato italiano e europeo, ci ha spinto ad esplorare questo affascinante mercato. Come tutti sanno il sud America è ricco di calciatori interessanti che facilmente si adattano al calcio italiano, altra motivazione per la quale ci troviamo qui, di base a Buenos Aires, da più di un anno. Naturalmente oltre al mercato argentino, stiamo seguendo altri mercati interessanti come quello cileno, brasiliano e uruguaiano”

All’ultimo esame da agente Fifa tenutosi a Roma c’erano più di cinquecento candidati. Su cosa deve puntare un giovane procuratore per emergere nonostante la grande concorrenza?

Un giovane procuratore per poter emergere deve puntare su due cose fondamentali, buoni rapporti con i dirigenti e buoni calciatori. Io penso che per quanto sia relativamente facile prendere in procura un giovane calciatore, purtroppo il problema per un giovane agente sussiste nei rapporti, in quanto nel mondo del calcio italiano, rispetto ad altri paesi, c’è ancora molta diffidenza verso i giovani, che siano calciatori, dirigenti o procuratori. Questa cosa qui in Argentina non accade, anzi. La vera forza di questo paese, calcisticamente parlando, è puntare sui giovani in ogni campo”

Come sono strutturati i settori giovanili in Argentina? Ci sono differenze rilevanti, anche di mentalità, con l’Europa e l’Italia in particolare?

Essendo l’Argentina un paese che crede molto nei giovani troviamo dei settori giovanili ben organizzati, con ottime infrastrutture, ottimi tecnici e dirigenti che curano al meglio la crescita sia dentro che fuori dal campo. Purtroppo però la maggior parte dei club argentini versano in condizioni economiche non floride, quindi attuano sostanziosi tagli al budget destinato al settore giovanile. C’è da dire pero che i costi per gli spostamenti in Argentina sono molto elevati in quanto è un paese molto grande e i club fanno enormi sacrifici per far viaggiare le proprie squadre giovanili. Pur avendo diverse problematiche il calcio giovanile argentino è pieno zeppo di talenti e i club a differenza dell’Italia non hanno paura di lanciare un giovane in prima squadra per valorizzarlo, venderlo e autofinanziarsi”

Il coraggio è importante, ma bisogna innanzitutto seminare prima di raccogliere i frutti. In tal senso quali sono le società argentine che investono di più sul settore giovanile?

Le società che investono maggiormente nel settore giovanile sono quelle più ricche: Boca Jrs., River Plate, Velez, Lanus, San Lorenzo. Oltre ad investire molto sui giovani hanno delle importanti infrastrutture che non hanno nulla da invidiare a quelle italiane”

Veniamo alle domande che riguardano più da vicino il vostro lavoro. Come procede l’attività di scouting? Ci sono giovani talenti argentini che state proponendo in Italia ed in Europa?

La nostra attività di scouting è ben organizzata e radicata in tutta l’Argentina. Ci sono moltissimi calciatori giovani e interessanti, ma purtroppo non tutti pronti per il grande salto. Per quanto riguarda quelli già pronti per l’Europa, abbiamo informato alcune società e alcune di queste sono venute qui in Argentina per visionarli da vicino”

In Brasile e in percentuale minore negli altri stati sudamericani, negli ultimi anni, si è assistito al fenomeno di procuratori o società terze che diventavano proprietarie di percentuali dei cartellini dei giocatori. Tutto questo ha provocato un’inflazione dei prezzi dei calciatori, ed anche nuove entrate per i rispettivi movimenti calcistici. Ritenete che sia un modello vincente, e potrebbe avere un futuro anche in Europa?

L’acquisto di giocatori da parte di terzi è una circostanza molto diffusa in Sud America. Essendo il calcio moderno sempre più un business, ma anche sempre più in crisi, vendendo parte dei diritti economici a terzi le società è come se avessero trovato una nuova fonte di finanziamento. Io non la trovo affatto una cosa negativa e credo che molto presto tutto ciò arriverà anche in Europa. Se questo può servire ad aiutare economicamente il mondo del calcio, che ben venga

Se si parla di Argentina non può mancare la domanda su Maradona, l’eroe dei due mondi, che ha portato alla vittoria sia il Napoli che la Nazionale Argentina. Cosa rappresenta Diego per gli argentini? E se attraverso la sua figura si sentono in qualche modo accomunati con i napoletani

Maradona qui in Argentina non è amato da tutti; calcisticamente è un Dio indiscusso e insuperabile, ma come persona è sempre molto criticato. Ti posso dire che ogni volta che diciamo di essere napoletani, tutti commentano allo stesso modo: “Napoli la città di Diego”, sembra quasi che Napoli sia l’unica città d’Italia (ride, ndr). Grazie a Maradona tutti gli argentini si sentono un po’ napoletani, e anche viceversa; questa è stata una delle grandezze di Diego, unire due popoli cosi lontani geograficamente”

In Argentina si parla mai di un possibile approdo di Maradona sulla panchina del Napoli? Se si in quali termini?

È quello che tutti ci chiedono, se Maradona davvero allenerà il Napoli un giorno. Io credo che difficilmente accadrà, per un semplice motivo: se dovessero venir meno i risultati, cosa che potrebbe capitare a qualunque allenatore, come lo esoneri Diego dalla guida del Napoli? Sarebbe una situazione veramente difficile da gestire per il presidente”

Dopo Diego il rapporto tra Napoli e i calciatori argentini non si è interrotto. Diciamo però che è stato un rapporto fatto di gioie e dolori. Secondo voi perché alcuni giocatori, come Navarro o Fernandez, hanno trovato difficoltà ad adattarsi all’ambiente napoletano, mentre altri come Lavezzi o Campagnaro si sono subito trovati a loro agio?

Io penso che bisognia considerare ogni caso singolarmente. Navarro è un portiere che secondo me non era maturo per il campionato italiano, infatti la sua esperienza è durata poco con risultati deludenti. Per Fernandez il discorso è diverso, è un buon giocatore, titolare nella nazionale argentina, però davanti a se aveva Paolo Cannavaro, una delle colonne portanti del Napoli di De Laurentis. Campagnaro invece è arrivato a Napoli già maturo e con esperienza in Italia. E infine Lavezzi veniva da uno scudetto con il San Lorenzo, ed è riuscito subito ad adattarsi perchè ha avuto un allenatore come Edy Reja , il quale ha subito creduto in lui facendolo maturare calcisticamente e come persona, opera poi completata da Mazzarri”

Qual è la percezione del Napoli, ma soprattutto di Napoli, in Argentina?

Napoli sicuramente è la città italiana più conosciuta in Argentina, come abbiamo detto prima, grazie a Maradona. Qui le vicende del Napoli sono molto seguite, e con certezza è la squadra italiana con più tifosi argentini”

Tornando al mercato, qual è la vostra impressione in merito all’attività di scouting delle società di Serie A sul calcio argentino?

Tutte le società italiane seguono il calcio argentino, ma ci sono alcune società di A e alcune di B che lo seguono con maggiore attenzione, monitorando direttamente e costantemente questo mercato. Poi ci sono ovviamente quelle che hanno il coraggio di investire e quelle che non lo hanno, facendosi scappare a volte importanti occasioni”

Se vi chiamasse  e vi chiedesse di consigliargli un giocatore per reparto voi chi scegliereste tra quelli che avete avuto modo di vedere da vicino?

Se ci chiamasse De Laurentiis? Sicuramente gli consiglieremmo quanto di buono visto qua, i giovani più interessanti e di prospettiva. Ma credo che lui già abbia altri canali qui in Argentina. Però non si sa mai, magari un giorno ci chiamerà”

Lasciateci allora un vostro biglietto da visita, diteci di più su come è strutturata la vostra agenzia. In che modo interagite con il calcio italiano? E se ci sono dei margini per vedere qualche vostro giovane assistito in Italia nei prossimi anni?

La nostra agenzia è giovane e lavora con i giovani. Ci siamo radicati qui in Argentina facendo operazioni di intermediazione e gestendo giovani talenti che giocano nelle squadre di serie A. In Italia e in alcuni mercati europei c’è Paolo Palermo, qui in Sud America ci siamo noi che abbiamo creato una struttura composta da un’importante rete di scouting, con persone che lavorano per noi in tutta l’America latina, alla ricerca di giovani promesse, con possibilità di avere il passaporto comunitario, da offrire al mercato europeo. Stiamo puntando su giovani di prospettiva, di nomi ce ne sono tanti, me te ne faccio solo alcuni che sicuramente faranno parlare di sé: Gonzalo Leyton, terzino sinistro classe ’99 del Boca Jrs; Brian Volpini, centrocampista classe ’98 del Belgrano di Cordoba; Nestor Carabajal, attaccante classe ’97 del Chacarita jrs. Di questi ragazzi già abbiamo avuto qualche importante chiacchierata con alcune società europee. Tra queste società purtroppo però non c’è il Napoli, forse il presidente non avrà il nostro numero(ride, ndr)”

Naturalmente anche da lontano seguite le gesta del Napoli. Cosa pensate in merito alla stagione degli azzurri?

Vedere le partite del Napoli per noi è importante non solo perché siamo tifosi, ma anche per non perdere il contatto con il calcio italiano. Quest’anno il Napoli ha fatto un campionato importantissimo e a nostro parere molto positivo. Sicuramente arriverà la qualificazione in Champions League che farà sognare, ancora una volta, il pubblico napoletano.

 

 

A cura di Giancarlo Di Stadio e Ciro Troise

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