Ci risiamo; appena spenti i riflettori dei media nazionali ed internazionali sulle “azioni” del CAM per salvare il patrimonio artistico e culturale del Museo (che l’hanno visto in prima linea a difendersi dall’ex Ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi e dai suoi rappresentanti locali), ed ecco che il primo Ministro in visita ufficiale al museo CAM non sarà il neo-eletto Ministro della
Cultura Massimo Bray, ma il Ministro della Cultura, dell’Arte e del Cinema della Repubblica del Camerun, Ousmane Mouhtar.
Questo lo spunto che ha spinto il Direttore del CAM, Antonio Manfredi, ad inviare stramattina una decisa lettera al nuovo Ministro Massimo Bray invitandolo a far visita al museo per “darci la forza politica di lottare contro una mentalità camorristica che appiattisce ogni cosa e di costringere le politiche locali e nazionali, spesso ottuse e colluse, a comprendere che solo attraverso la cultura è possibile una rinascita sociale e civile”, concludendo la missiva con “Questo le chiedo, e questo le compete da Ministro della Cultura e da uomo del Sud”.
Il Ministro della Cultura della Repubblica del Camerum, Ousmane Mouhtar sarà in visita ufficiale al Museo CAM domani, mercoledì 8 maggio alle ore 10.
MUSEO CAM CASORIA Via Duca D’Aosta 63/Angolo Via Calore, Casoria, Napoli, Italia
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Prof. Massimo Bray
Ministro per i Beni e le Attività Culturali
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00186 Roma
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Gentile Ministro Massimo Bray,
è stata la richiesta di visita ufficiale al museo CAM di Casoria del Ministro della Cultura, dell’Arte e del Cinema del Camerun, Ousmane Mouhtar, prevista per domani mattina, 8 maggio alle ore 10, a darmi lo spunto per questa missiva.
Lei è il sesto Ministro al quale scrivo negli otto anni di vita del Museo CAM di Casoria.
Otto lunghi anni che hanno visto il drammatico degrado del Patrimonio culturale e sociale dell’Italia intera e, durante i quali, la nostra realtà museale ha lottato contro tutto e tutti pur di tutelare l’immenso patrimonio artistico/culturale da noi costituito. Abbiamo resistito ad amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose, ci siamo difesi da amministrazioni di destra, di sinistra, di centro; abbiamo respinto i ripetuti atti di ostilità dovuti alle mostre da noi realizzate sulla camorra, sull’immigrazione, sulla politica, sulla censura, sulla corruzione; abbiamo chiesto asilo politico-culturale alla Germania, oscurato le opere, e, con immenso dolore, addirittura bruciate alcune.
Non intendo qui raccontarle la nostra esperienza (troverà in rete migliaia di articoli che ci riguardano http://www.casoriacontemporaryartmuseum.com/blog/cam-art-war-news-2) e non Le scrivo per chiedere finanziamenti (forse non compete allo Stato né al suo Ministero finanziare il nostro museo); quello che Le chiedo invece, è di venire a vedere da vicino quanto sia difficile fare arte e cultura in questa terra violentata ogni giorno, da sempre; una terra dove fare una mostra sull’Africa vuol dire scontrarsi con chi usa gli africani come schiavi, dove realizzare un evento sulla camorra significa doversi guardare le spalle, dove se metti in scena i politici corrotti ti trovi i cancelli del museo sprangati da catene, dove, se fai sentire la tua voce, ti chiudono in una gabbia di ferro.
Gentile Ministro, quando un museo, in una città distrutta nel suo tessuto urbano, economico e sociale, che confina con città con sindaci agli arresti domiciliari, dove lo spaccio ed il contrabbando fanno economia reale, diventa presidio territoriale, tocca soprattutto alle Istituzioni far sentire la propria presenza.
Le chiedo pertanto, con una Sua visita ufficiale al museo di Casoria, di darci la forza politica di lottare contro una mentalità camorristica che appiattisce ogni cosa e di costringere le politiche locali e nazionali, spesso ottuse e colluse, a comprendere che solo attraverso la cultura è possibile una rinascita sociale e civile.
Questo le chiedo, e questo le compete da Ministro della Cultura e da uomo del Sud.
Cordiali saluti
Il Direttore del Museo CAM di Casoria
Antonio Manfredi
Napoli, 7.5.2013