NAPOLI – Sembra essere ufficiale l’imprenditore napoletano Francesco Floro Flores ha presentato una richiesta per la gestione dello zoo di Napoli. Il documento è stato depositato ieri nella cancelleria del giudice Nicola Graziano, delegato al fallimento della società Parks and Leisure srl che in passato gestiva la struttura. Si tratta di un progetto ambizioso, che prevede la riqualificazione del giardino zoologico sul modello di quelli di Berlino e Vienna; per raggiungere questo obiettivo, Floro Flores fa un’offerta leggermente inferiore alle valutazioni del giudice delegato, ma in compenso si impegna a investire sei milioni di euro in cinque anni e a mantenere in servizio tutti i dipendenti dello zoo.
IL SINDACO – Confermato dunque l’ottimismo manifestato dal sindaco, Luigi de Magistris, all’inaugurazione del rinato Teatro dei Piccoli: se le difficoltà burocratiche saranno superate e non ci saranno imprevisti, il giardino zoologico che tutti i napoletani hanno nel cuore potrebbe finalmente diventare un moderno bioparco e tornare ad attirare moltissimi visitatori, creando occupazione e producendo ricchezza. Secondo indiscrezioni, la prima valutazione del giudice delegato sarebbe positiva; oggi Graziano dovrebbe incontrare il curatore fallimentare, Salvatore Lauria, per un confronto sulla proposta.
LE CONDIZIONI DELLO ZOO – Nel frattempo la struttura, pur rimanendo aperta grazie agli sforzi congiunti di Comune, Procura della Repubblica e giudice delegato, versa in uno stato di grande precarietà. Tuttora l’alimentazione e la cura degli animali rischiano di venire meno da un momento all’altro, tant’è che ancora una volta un gruppo di volontari si è mobilitato per raccogliere fondi (vedi l’articolo in basso). Su quanto accade nella struttura vigilano il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e il sostituto Giovanni Corona, per i quali è di fondamentale importanza che agli animali, pur nella precarietà, vengano garantiti cibo e cure. Al momento solo una tigre è stata trasferita, mentre tutti gli altri ospiti dello zoo restano nelle loro gabbie.
IL CASO EDENLANDIA – Se per il giardino zoologico si apre uno spiraglio, resta l’incertezza per Edenlandia, il parco dei divertimenti altrettanto caro ai napoletani di tante generazioni. I problemi da risolvere, però, per Edenlandia sono più complessi: si pensi al fatto che le strutture realizzate al suo interno sono tutte abusive. Un ostacolo non da poco che solo il Comune potrebbe superare, applicando per esempio la legge che gli consente di acquisire gli immobili dichiarati abusivi.
Fonte: Titti Beneduce per Corriere del Mezzogiorno