Dal Vangelo secondo Luca

Domenica 7 Luglio 2013

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

 

Gesù ci manda in un luogo che è” fuori contesto” (agnelli in mezzo ai lupi). Chi è chiamato ad una missione non è aiutato dal contesto, ma da chi ti manda, è il mandato la forza del cammino. Non bisogna aspettarsi i consensi, perché siamo chiamati a fare una cosa nuova la dove nessuno se lo aspetta. Per compiere questa missione non bisogna basarsi sui beni di questo mondo, sul denaro ( la bisaccia), ne allunga il tragitto a suo uso o per propri interessi (sandali). Il cristiano cammina senza sicurezze, sa che ogni giorno è un’occasione per vivere la propria missione. Quando ci diciamo cristiani non possiamo spenderci in cose secondarie, la fede è adesione totale, lotta giornaliera, richiesta, preghiera. Se giriamo a vuoto, ci lasciamo sfuggire il tempo di mano (non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada). In ogni missione matrimoniale siamo chiamati ad essere “fuori contesto”, poggiare il nostro quotidiano sul fatto che abbiamo iniziato una strada ed è nostro compito portarla a compimento. Non bisogna tenere bisacce, sandali etc. cioè, il matrimonio non si fonda sui soldi e sul benessere, ne può diventare un progetto individuale, ma condiviso, i problemi si affrontano in due. Lo stesso viene chiesto ad un giovane che è chiamato alla sua missione, non sarà mai pienamente felice se punterà solo ai soldi, se si perderà in progetti che non portano da nessuna parte, o che sceglierà di perdere tempo …. Un esame ogni due anni ,… fidanzamenti lunghissimi …. Ricerca di “QUEL” lavoro e non altro. Tutti noi siamo chiamati, scelti per una missione: la nostra vita. Siamo chiamati a due a due. Cioè la nostra è una esperienza comunitaria, non una performance privata. I cristiani siamo chiamati a preparare la sua missione, questo significa che Gesù ha necessità di lasciarci preparare la strada. Perché noi? Perché il nostro nome è scritto nel cielo, lì è il nostro posto, noi facciamo parte del cielo. Allora comprendiamo che le riserve ( bisacce, sandali etc,) non ci appartengono. Gesù ricorda che essere capaci di superare le grandi avversità della vita non è niente, la nostra meta è il cielo. Spesso ci lamentiamo che le Parrocchie si svuotano di giovani, o si organizzano tante attività, momenti di festa, ma non otterremo mai niente, se non si offre il cielo come meta finale, se non si presenta Gesù e non se stessi. Buona domenica

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