Canovaccio senza copione e senza regista.
Interpreti e comparse: Ciccio Polizio, Salvatore Graziuso, Antonio Pugliese e altri.
Si può parlare dell’Amministrazione Comunale quando pezzi di essa si rivolgono al Deputato Vaccaro, all’europarlamentare Andrea Cozzolino, al consigliere regionale Nicola Marrazzo per farsi accompagnare alle riunioni delle segreterie provinciali dei partiti che compongono la coalizione di centro sinistra (al Ristorante Gran Gusto in via
Marina a Napoli, cena di incontri per la Fondazione Sudd), un imperfetto modello di governo tutto casoriano che vede l’un contro l’altro, disarmati, pieni, solo, di inciuci e veleni, oppure si rivolgono, addirittura e nientepopodimeno che, alla Segreteria Regionale (Mimmo Tuccillo, fresco Sindaco di Afragola) e Provinciale (Gino Cimmino) del Partito Democratico, firmando una lettera, inviata anche al Segretario Nazionale Guglielmo Epifani, atto di accusa gravissimo che va “dalla cultura del sospetto” riguardo a PIU Europa, Tubi Bonna, Commissioni Consiliari, Casoria Ambiente (il milionario contenzioso con il Comune di Casandrino ndc) alle assunzioni farse e pilotate di Dirigenti di Settore e tanto, tanto altro. Si può?
Lo abbiamo fatto sin dal primo giorno di questa avventura, di questo lungo viaggio nell’informazione locale, Anno di Grazia 1990, con l’Editore Sergio D’Anna ed il suo settimanale City News tanto che, per la prima volta, l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione Napoletana della Stampa, con le Massime Autorità (Lucarelli, Falco, Colimoro e Coppola) organizzarono, con questa testata, qualche anno fa, a Casoria, al Madrinato di San Placido, un Convegno dal titolo “Il ruolo fondamentale dell’informazione nelle realtà locali” e premiando il Direttore Responsabile del settimanale Casoriadue e del portale di informazione www.casoriadue.it con il premio di giornalismo alla memoria di Mimmo Castellano.
Scrivere di informazione locale fa prendere gli insulti dai servi dei potenti del posto o se, per caso, ti riesce di Vincere le Elezioni, con il colore politico che ti appartiene e ti identifica, con i Valori e gli Ideali che ti rappresentano (o “dovrebbero”), allora gli insulti ti arrivano dai servi di coloro a cui è stata scippata la poltrona dal sedere, e, poi, ci sono, non va dimenticato, gli insulti dei consociativi e dei trasversali, quelli dei faccendieri, quelli dei palazzinari etc etc etc.
Soprattutto ti arrivano gli insulti da parte di coloro che avevano appena finito di esaltare quella specie di circhi volanti dei governi del passato.
Non si sta rivelando migliore, purtroppo, questo governo: grandi occasioni perdute dovute all’empasse politica, amministrativa e gestionale causata dalla uscita dalla maggioranza del Partito Democratico, si sta rivelando questo primo periodo di amministrazione, partito con l’entusiasmo del Sindaco Vincenzo Carfora e l’impegno quotidiano dei suoi Assessori. Oggi, l’Amministrazione di Vincenzo Carfora è vittima ed ostaggio dei soliti professionisti della politica e si avvia all’approvazione del Bilancio.
A 26 mesi di distanza dovrebbe essere chiaro a tutti che questo imperfetto modello casoriano che non è né di destra né di sinistra, vive uno sciagurato e masochista periodo politico.
Eppure vanta tecnocrati di prim’ordine, a cominciare dall’Avv. Pasquale Tignola, all’Ambiente, continuando con Valeria Esposito, Assessore alle Finanze, continuando con Mariano Marino e tutti gli altri.
Si spera, però, in un futuro migliore.
Questa è una maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi, con democristiani chiusi nella ferocia trincea degli “interessi”, le perenni tentazioni di regressione alla Prima Repubblica. Le trame di inciucio tra socialisti e cristiano democratici, e tutto il passato, il vergognoso, ostinato passato che non vuole passare e che tiene prigionieri molti dei personaggi di questo Consiglio Comunale.
Prigionieri di schemi, logiche, persone del passato, vecchi ricordi e mentalità.
Se contasse qualcosa, bisognerebbe aggiungere che la cattiva stampa di cui facciamo soffrire i faccendieri, gli imbroglioni, i maneggioni, gli affetti da lue policantista, i vanesi, i fantasmi del Comune, i palazzinari non è certo legittimazione dei precedenti governi casoriani, quelli sì veri nemici di ogni cambiamento.
E siccome questo è un paese dalla memoria cortissima nonché un popolo sussidiato che ringrazia, varrà la pena ricordare le catastrofiche amministrazioni del passato, che non hanno fatto pagare le tasse a chi ha sempre evaso oltre ad aver consentito lo sfascio urbanistico della Città.
Un passato che le nuove generazioni non riescono a rottamare.
Perché?
Notate in giro; vi sono ancora quei cognomi da regime, da “rosa dei nomi”, infilati proditoriamente, e forse con suggerimento, ogni volta che si tratta di fare assunzioni, nomine o affidare incarichi ed appalti ad un ente pubblico.
Meno male che esistono ancora i fatti.
PALLA AVVELENATA.