SOLLO – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell’interno e per la pubblica amministrazione e la semplificazione – Premesso che, a quanto risulta all’interrogante: a più riprese sulla stampa quotidiana e periodica sono state denunciate numerose anomalie relative alla gestione del Comune di Casoria (Napoli); in fatto di legalità e trasparenza dell’attività amministrativa presso il Comune, alcuni gruppi consiliari e singoli consiglieri hanno da tempo sollecitato l’intervento dei servizi ispettivi del Ministero dell’economia e delle finanze, del Prefetto di Napoli, della Procura della Corte dei conti per la Campania, oltre che degli altri Ministeri competenti, perché sia fatta piena luce su numerosi atti deliberativi e determine dirigenziali che hanno consumato consistenti risorse pubbliche, con relativa violazione di leggi e regolamenti; l’ultima nota, in ordine temporale, risale al 10 giugno 2013 e riguarda specificamente il rendiconto di gestione del Comune di Casoria per l’anno 2012. Nella nota, che richiama peraltro precedenti epistole,
viene evidenziata l’attività elusiva, da parte degli amministratori e dei dirigenti del Comune di Casoria, del patto di stabilità, con violazione in particolare dei commi 30 e 31 dell’art. 31 della legge 183 del 2011, nonché delle regole fissate dal Ministero dell’economia con la circolare del 7 febbraio 2013;
risulta rendicontata un’entrata di 30 milioni di euro per recupero delle violazioni contravvenzionali al codice della strada, senza che fosse peraltro certificato l’incasso, che comunque è insussistente ed impossibile nella previsione riportata;
viene altresì evidenziato che la nota informativa del Comune sui rapporti di credito e debito della partecipata (al 100 per cento) “Casoria Ambiente SpA” non riferisce, artatamente, l’evidenza dell’insuccesso delle pretese creditorie della società, rigettate dalla stessa magistratura civile, con pagamento anche delle spese processuali;
la nota stessa riferisce anche la strana situazione di una parte della dirigenza mantenuta in servizio nonostante i rilievi relativi alla mancanza dei requisiti oggettivi e soggettivi in testa ai dirigenti nominati dal Sindaco; anzi, con atto deliberativo n. 46 del 2013, la Giunta, in spregio alla normativa sul contenimento della spesa pubblica, ha modificato la struttura dirigenziale con ulteriori oneri a carico del Comune;
presso il Comune di Casoria, poi, come viene rilevato e comunicato ai Ministri in indirizzo, risultano dilapidate ingenti risorse pubbliche per fitti di locali e per consulenze che superano abbondantemente, nell’ultimo quinquennio, la cifra considerevole di 2 milioni di euro;
quanto alla spesa di un milione di euro per consulenze, il 60 per cento risulta destinato ad un solo studio professionale;
altri 500.000 euro vengono ripartiti, nell’ambito del settore affari generali, al servizio legale, in base a regolamenti approvati in Giunta e non in Consiglio comunale, organo a cui spetta invece la competenza in base all’art. 42 del decreto legislativo n. 267 del 2000;
per quanto riguarda poi le locazioni, non risultano assunte iniziative per la riduzione dei costi, anzi vengono perpetuate con aggravio sull’erario comunale; ad esempio si tiene in piedi una locazione che comporta un onere di 80 milioni di euro all’anno a partire dal 2007, per locali abusivi che andavano acquisiti al patrimonio comunale;
risultano poi pagati fitti per cittadini che hanno occupato case private in base ad un contratto (contratto 327/1994) sottoscritto dagli amministratori del Comune e mantenuto in essere nonostante la decisione di porre fine alla locazione;
al personale dipendente vengono inoltre riconosciute mansioni superiori, sempre da parte peraltro di una dirigenza sprovvista dei requisiti per svolgere la funzione dirigenziale, con in più un onere a carico dell’erario comunale nell’ordine di 200.000 euro nel solo anno 2012, senza che si sia proceduto all’individiuazione delle responsabilità di chi ha consentito l’esercizio di quelle funzioni e transazioni;
risultano spesi 100.000 euro in un anno per transazioni relative ad incidenti stradali con un onere aggiuntivo per spese legali ed onorari nell’ordine di 50.000 euro;
presso il Comune si registra un continuo aumento dei residui attivi che risultano aver raggiunto la sbalorditiva cifra di 134.954.080 euro, come si rileva dal conto consuntivo per l’anno 2012, tutto questo perché non si recuperano le entrate per le infrazioni al codice della strada e perché non si recupera la tassa sui rifiuti solidi urbani, il recupero infatti non supera il 50 per cento, con conseguente considerevole dilatazione tra spesa ed entrata;
risulta spesa la somma consistente di 92.736,10 euro all’anno per il noleggio di autovetture, in presenza di un territorio comunale che è di appena 12 chilometri quadrati,
si chiede di sapere:
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottate per fermare le denunciate anomalie;
quali e quanti accertamenti risultino disposti e quali provvedimenti siano stati adottati ovvero si intenda adottare per evitare l’ulteriore protrarsi delle violazioni legislative e regolamentari che risultano ancora in essere e che sono destinate a perpetuarsi in mancanza di azioni conseguenti da parte delle competenti autorità di controllo.
Sen. PASQUALE SOLLO