Presidio degli agricoltori di Giugliano fuori al sito scelto per costruire il mega inceneritore.

“Ci leveranno il marchio Igp e dovremo andare via. Non sono riusciti a cacciarci i camorristi lo farà lo Stato”. Verdi: ” al posto delle ultime coltivazioni di mele annurche arriva un inceneritore. Non è un buon affare per la Campania”. In prima linea anche il comune di Melito.

Stamattina è stato realizzato un presidio contro l’ inceneritore di Giugliano da parte dei produttori della mela annurca che hanno le loro coltivazioni a ridosso dello spazio individuato per costruire il mega impianto e di alcuni gruppi di associazioni e ambientalisti.

“La centrale Enel dismessa – spiega il responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli già assessore provinciale all’ agricoltura – dove è stata prevista la costruzione del nuovo inceneritore da oltre 300 milioni di euro è situata a pochi metri dalle ultime e più significative coltivazioni di mele annurche in questo comune. La realizzazione di questo impianto comporterà la desertificazione e lo smantellamento di questi insediamenti con grave danno

per l’ economia locale e della tutela di questo prodotto tipico locale. Un inceneritore al posto della produzione della mela annurca non mi sembra un buon affare per Giugliano e per la Campania. Noi preferiamo le mele agli inceneritori per questo sono state programmate delle iniziative clamorose con gli agricoltori dell’ area del giuglianese per protestare contro una scelta assurda e scellerata. Ma perchè in quest’ area non realizzano un sito di compostaggio invece dell’ inceneritore?”

 

“Ci leveranno anche il marchio Igp ( indicazione geografica protetta ) e saremo costretti a smantellare le nostre aziende per le quali abbiamo fatto tanti sacrifici – spiega l’ agricoltore Antonio Cipolletta – difendendo questo territorio con i denti soprattutto negli ultimi anni e durante le continue emergenze rifiuti. Basti pensare che da anni ci paghiamo da soli le analisi sulle falde acquifere che sono ottime. Il paradosso è che siamo riusciti a resistere alla camorra e agli sversatori illegali ma alla fine potrebbe essere lo Stato a farci chiudere i battenti e cancellare per sempre la nostra attività e cultura agricola”.

A presidiare il meleto stamattina oltre agli agricoltori anche il capogruppo a Melito della lista ecologista rottamatrice Lello Caiazza che presenterà un ordine del giorno contro l’ inceneritore nel primo consiglio comunale utile, il medico ambientalista Cristoforo Tartarone, la responsabile dell’ associazione ecologista l’ Eco della Fascia Costiera Lucia De Cicco ed Domenico Cacciapuoti del Consorzio Melannurca della Campania.

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