Lettera del Coordinamento Comitati Fuochi ai parlamentari campani
Il Coordinamento Comitati fuochi ha redatto, qualche settimana fa, una missiva dai forti accenti di denuncia, invitando tutti coloro che risiedono nei territori appestati dai rifiuti tossici, a inviarla, tramite posta elettronica, ai parlamentari campani, affinché si prodighino per liberare le aree in questione dalla contaminazione dei veleni, che miete in continuazione vittime tra la popolazione, con un aumento, in questi ultimi tempi, della mortalità infantile. E’ la terza volta consecutiva, da quando questo settimanale ha ripreso, l’otto Settembre scorso, la pubblicazione domenicale, che interveniamo su un dramma terribile,
sul quale i nostri delegati nazionali, e soprattutto campani, nicchiano. Non possiamo tacere! L’informazione ha una responsabilità enorme nel dovere morale e civile di non demordere, di non arrendersi nella diffusione della verità dei fatti. Casoriadue vuole contribuire, nel suo piccolo, perciò, alla crescita della coscienza civica, alla sensibilizzazione verso un’assunzione di responsabilità nei confronti del bene pubblico, devastato, rovinato, distrutto, avvelenato dal malaffare, dall’illegalità. E’ la terza volta, e ce ne sarà anche una quarta nel prossimo numero, quando si parlerà di tanti giovani focolarini, riunitisi a Caserta alla fine di Luglio scorso, stretti attorno a don Luigi Ciotti, decisi ad accogliere l’invito del Fondatore di Libera “a “non delegare sull’impegno perché è un peccato di omissione” e a “denunciare in maniera seria e documentata perché questo è annuncio di salvezza.”
Ecco in versione integrale la lettera redatta dal Coordinamento Comitati fuochi.
Onorevole/ Senatore,
come lei ben sa, vaste aree della regione Campania, in particolare i territori a nord di Napoli e a sud di Caserta, negli ultimi 30 anni, hanno subito un’autentica, impietosa devastazione, soprattutto per il sistematico smaltimento illegale di rifiuti tossici provenienti dalle industrie del Nord e dal tessuto dell’economia illegale locale. Questa è una realtà incontrovertibile, accertata da commissioni parlamentari e dagli organi giudiziari competenti, che solo chi è in mala fede può negare. Intere popolazioni sono state così condannate, per i prossimi anni e per le future generazioni, a pagare con la morte per cancro o con altre gravi patologie e malformazioni, lo smaltimento a “poco prezzo” di rifiuti tossici. Questo lucrosissimo “ affare”, tuttora in essere, è stato favorito anche da complicità e connivenze di esponenti delle Istituzioni, alimentando la mancata gestione dei rifiuti urbani, perfettamente funzionale allo sviluppo del sistema criminoso.
Proprio questa, nella nostra regione, è stata addebitata a un popolo “brutto”, “sporco” e cattivo, irresponsabile ed ingovernabile, offrendo in questo modo un alibi perfetto per sommergerci di RIFIUTI INDUSTRIALI TOSSICI.
La cronaca degli ultimi giorni, con le dichiarazioni di uno dei protagonisti di questa realtà (il camorrista “collaboratore di giustizia” dal 1993, Carmine Schiavone), ha riacceso i riflettori sul terrificante e torbido scenario di crimini gravissimi, collusioni e complicità, che purtroppo tolgono credibilità alle istituzioni e alle forze dell’ordine.
Dagli stralci di interviste a Carmine Schiavone, trasmesse da Tg sky 24 del 24 Agosto 2013 (*) emerge una realtà sulla quale è necessario che il Parlamento intervenga con assoluta urgenza .
Carmine Schiavone afferma che, nelle province di Napoli e Caserta, sono stati seppelliti fanghi termonucleari e tossici di vario tipo, anche con la complicità delle istituzioni dello stato italiano, preposte al governo e controllo del territorio
Il Coordinamento Comitati Fuochi, che rappresenta circa 50 Associazioni e Comitati presenti sul territorio, chiede che vengano pubblicati tutti gli atti relativi alle dichiarazioni rese da Carmine Schiavone.
Chiede inoltre :
1) che siano resi pubblici, in dettaglio, i luoghi degli sversamenti di cui ha parlato il camorrista;
2) che vengano effettuate analisi a tappeto nel vasto territorio citato da Carmine Schiavone e precedentemente anche da altri pentiti (vedi Gaetano Vassallo);
3) che vengano interdetti a scopo precauzionale, finche’ non termineranno le indagini, che sicuramente , anche dietro Sua pressione saranno avviate, tutte le coltivazioni e l’allevamento nelle zone citate da Schiavone;
4) che si avvii la conversione dei suddetti terreni agricoli in agricoltura NO FOOD;
5)che siano immediatamente comunicati i nomi dei responsabili delle industrie e delle società implicate a qualsiasi titolo, nella produzione, trasporto e smaltimento illecito di materiali tossici nelle province di Napoli e Caserta e anche altrove;
6) che siano resi noti altresì i nomi dei poliziotti, finanzieri, carabinieri, politici, rappresentanti a qualsiasi titolo delle istituzioni, (così come dichiarato da Carmine Schiavone) coinvolti nello smaltimento illecito dei rifiuti tossici.
Su questi punti chiediamo il suo impegno diretto, come rappresentante elettivo del territorio, perché dalle assemblee parlamentari, investite urgentemente della questione, il governo sia chiamato a informare la cittadinanza delle iniziative in corso e di quelle in programma per ricostruire le condizioni elementari di legalità e di garanzia dei diritti civili nella nostra tormentata terra.
Contando sul suo impegno, porgiamo distinti saluti.”