Il termine social network, fino a qualche anno fa sconosciuto, è ormai di largo uso e consumo. Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Google +, Linkedin, e chi più ne ha più ne metta; infatti oltre ai generalisti esistono quelli specifici per ogni settore. Eppure fino a qualche tempo fa mancava un settore o meglio una sezione specifica di target: i più piccoli… E allora nel 2008 c’ha pensato tweege.com riservando la possibilità a 4 milioni di mini utenti dai 6 ai 12 anni di avere uno spazio sicuro nel web dove giocare, chattare e leggere news a misura di bambino. In Italia la piattaforma è stata sviluppata in collaborazione con Rcs; l’intento di Twigis è quello di creare una community dai 6 ai 12 anni . E’ un dato di fatto ormai che i bambini usino e apprendano dal web e internet non sempre può essere sicuro, per cui creare un social per bambini potrebbe essere una soluzione.
Io aggiungerei un però: Twigis, così come Facebook e molti altri social network si nutre di sponsorizzazioni, quali Disney e Nestlè che caso vuole siano perfettamente in target con il social. Per spiegarci meglio è come se avessero un campione esatto della loro clientela con dati e informazioni a portata di mano. Messa così non sembra più tanto un social per bambini, ma se volessimo vederla in questo modo, anche Facebook si ridurrebbe ad una raccolta di dati e informazioni preziose per molte aziende!
In fondo i social network vanno presi per quello che sono, strumenti utili per chi li usa e per chi li analizza, ma anche e soprattutto come modi per comunicare, per condividere e da usare con leggerezza.
Su Twigis tutte le attività e i post sono continuamente moderati e controllati: ogni messaggio prima di essere pubblicato, viene sottoposto ad un filtro e poi approvato in modo da proteggere i ragazzi da contenuti inappropriati. La sicurezza viene garantita sia dal software che da un team che monitora costantemente i contenuti delle conversazioni.
Si potrebbe obiettare con il fenomeno del cyber-bullismo. Come può essere impedito in un social così? Beh, hanno pensato anche a questo! Esiste un innovativo sistema anti bulli. Se i moderatori si accorgono che un utente prende di mira qualcun altro, possono metterlo in quarantena, per un giorno, due settimane o un mese, o addirittura possono bannarlo dal sito. Quindi i bambini possono giocare a diversi tipi di gioco, interagire con i coetanei (con un filtro di sicurezza), possono leggere notizie adatte alla loro età, e possono essere ancora più tutelati perché non si pubblicano foto, ma soltanto avatar colorati e divertenti!
L’idea del social network per bambini non è niente male, è giusto che usino internet fin da piccoli e ne capiscano le dinamiche, ma la supervisione è sempre necessaria.
Se avessi 8 anni m’iscriverei!