È il titolo di una lezione al corso di giornalismo, organizzato qualche tempo fa dal Distretto Scolastico, con gli studenti
Pochi anni fa mi trovavo a Milano, allo IULM, alla Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità. Ascoltavo le tesi dei laureati in Cinema, Televisione e New Media quando mi è arrivata la telefonata di Franco Palladino. Mi invitava a tenere una lezione ai giovani delle scuole superiori del territorio in questo Corso di Giornalismo. La stampa locale, mi diceva. Una branchia del mondo della comunicazione che a Casoria, grazie al sottoscritto, ha un grandissimo effetto mediatico, essendo entrata in profondità nel tessuto sociale di questa Città. Spesso non riscontriamo le simpatie dei politici, ma è meglio così.
Ho fatto nascere Nuova Città nel 1989 e Casoria Oggi nel 1994, diventato Casoriadue nei primi giorni del 2000 (dovetti cambiargli nome per uno dei tanti ostracismi tentati nei miei confronti. All’epoca fu un commercialista che, purtroppo, era anche consigliere comunale). Il 17 novembre 2010, per la prima volta in questa città, siamo andati in rete, ho creato il portale di informazione, web journal, web site, Casoriadue.it. Una finestra sul mondo. 9000 mila visite nei primi tre mesi. In questi giorni, invece, siamo cresciuti moltissimo. Ho constatato una frequenza di visite che va dai 100 a 500 all’ora. Con lettori in tutto il mondo.
Tengo, naturalmente ad aggiungere, la sinergia che ho ed abbiamo con altri portali. In particolare con Iamnaples, un sito che parla del Napoli e non solo anche esso molto visitato.
Manca alla informazione locale una televisione o perlomeno un programma televisivo. C’è una web tv che è Unica Channel, diretta dal collega ed amico Peppe De Silva, c’è un sito web più televisivo che scritto che è Casoria Ieri & Oggi on line, fatto dall’amico Peppe Vibrato. Manca e mi manca una trasmissione televisiva. Ammetto di avere la redazione giusta, ragazzi e ragazze prontissime, non mancano certo gli sponsor. Ce ne sono per finanziare un intero anno di trasmissioni. Manca proprio una televisione locale. La si può fare ma fuori Casoria. Ne ho contattato alcune, come Gente di Mare, TeleLuna, Tla, Televomero. Mi è mancato il quid per mettere all’opera perlomeno una trasmissione televisiva. Comunque mi ripeto manca e mi manca una televisione locale, e siccome Palladino mi ha chiesto di parlare di stampa locale, debbo ammettere che questo importantissimo frammento della comunicazione e della informazione manca. Non c’è TeleCasoria.
Per fare una televisione occorre o occorrono imprenditori illuminati che si convincano che è un mezzo, la tv, che non solo può dare lavoro a tanti giovani come voi ma anche consentire loro di guadagnare. Il bouquet Sky da la possibilità di essere visti in tutta Italia.
Abbiamo a Casoria, un po’ dopo l’Euromercato sulla sinistra, scendendo verso la Cittadella, gli studi e i ripetitori Mediaset. Chiedete ai professionisti della politica casoriana, quando, dove e come hanno mai servito a Casoria. Nemmeno a livello occupazionale. Pensate voi che i nostri siano in grado di impiantare una politica della comunicazione?
Venne l’idea a Franco Liguori, un editore. Creò il Consorzio del Libro, con lui c’erano Giuseppe Scuotto per Rizzoli, c’era Electa Napoli con la signora Dascia ed altri. Mise gli occhi sulla Rhodiatoce. Doveva nascere la Città del Libro, della Comunicazione e l’Informazione. Furono presentati i plastici a Galassia Gutenberg con la benedizione nientepopodimenoche di Antonio Bassolino. E’ fatta pensai. Macché. Anche quello svanì, con l’aggravante che il Comune di Casoria in quel consorzio ha il 10% , paga tanti soldini all’anno e questa Città del Libro non è nata a Casoria, ma non vede i natali nemmeno a Ponticelli dove dicono che dovrebbe andare.
Invece, mi trovavo a Sesto San Giovanni, sabato scorso, a vedere l’open d’Italia di karate e scopro: ah, dimenticavo: Casoria negli anni 60 l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi la definì la Sesto San Giovanni del Sud. A Sesto, a differenza nostra, hanno fatto una Città nella Città, utilizzando le loro aree dismesse, esempio la Marelli, passando da Città delle Fabbriche a Città della Comunicazione. Come vedete è sempre tutto legato alla Comunicazione e all’Informazione, locale e non. E a Casoria non mancano certo le aree dismesse.Per informazione si intende: carta stampata, tv, radio, web, blog e altro. Addirittura FB è un grande strumento di comunicazione. Peccato che non l’abbiano capito tantissime persone disturbate e disturbanti, inquietanti ed inquiete.
Parlare di aspetto commerciale significherebbe entrare in un altro settore della vita, quello commerciale, che sicuramente vi interesserebbe ma non sono stato chiamato per questo. Gli aspetti sociologici e psicologici che influiscono sulla vita commerciale, sociale e politica sono tantissimi, questi poi, purtroppo per voi,coinvolgono anche il mondo della scuola. Sanno bene i vostri genitori ed insegnanti lo spazio dato da noi della stampa locale ai problemi del Gandhi. Spazio giornalistico che abbiamo sempre riservato alle scuole di Casoria come ben sanno Brando, Torrente, Sacro Cuore e Francescane. Quante volte ci siamo interessati alle loro cose. Ai loro successi ed anche ai loro problemi.
Il giornale che avete in mano, parlo di Casoriadue in quanto ne sono il responsabile ma vi ho portato tantissimi altri tipi di fogli locali, oltre che a parlarvi di quanto c’è in rete, è un prodotto molto particolare.
“Giornalismo per la free press” è un esame in tutte le facoltà di Comunicazione, con insegnanti importanti di questo mondo e di questo mestiere. Insegnano giornalismo gente come Toni Capuozzo (la sua materia è approfondimento televisivo), Milena Gabanelli (video giornalismo d’inchiesta), Oscar Giannino (giornalismo economico e finanziario), Matteo Marani (giornalismo sportivo), Sandro Petrone (giornalismo televisivo), Giampaolo Roidi (giornalismo per la free press), e poi Fabio Ventura (trattamento grafico dell’informazione) e tantissimi altri e tantissime altre materie. Insegnano Paolo Liguori, Maurizio Costanzo e Gianni Canova.
Lungi da me essere presuntuoso, ma questo incontro con Voi mi serve anche per spiegare bene cosa è la stampa locale, le sue funzioni e le sue potenzialità.
Ed è anche l’invito che faccio a voi, giovani iscritti a questo corso di giornalismo. Casoriadue è, oggi, diventata una scuola di giornalismo – gratuita. E’ un Master dove si partecipa e non si paga. Dove si impara il mestiere. Si diventa Giornalista. Ci si iscrive all’Ordine dei Giornalisti. Un Albo professionale Nazionale.
Un impegno forte, che proietta i miei ragazzi e ragazze immediatamente a contatto di un pubblico attento. La prima vetrina in cui mettersi in mostra, da giornalisti, misurandosi con l’attualità, l’inchiesta, il costume, la cultura, i cambiamenti sociali e le trasformazioni di Casoria, la Città dove i miei ragazzi studiano ed imparano il mestiere di giornalista.
Per me è l’ennesima scommessa che confido sia ben riposta. E non è rituale il ringraziamento agli editori che mi consentono, con la massima libertà ed autonomia, e la loro fiducia, di dare la possibilità a chi comincia ad affacciarsi a una professione, un mestiere complesso e difficile. Ma anche entusiasmante.
Ringrazio Franco Palladino, saluto il collega de Il Mattino Mimmo Maglione, per avermi consentito di poter dire a questa bella e giovane platea queste cose.
Spero di essere utile, spero di non avervi annoiato. Vi saluto e vi ringrazio, per la vostra attenzione.