Gli azzurri fuori con quattro vittorie all’attivo e con lo stesso punteggio di Arsenal e Borussia. Ora resta l’Europa League.
“La palla è rotonda e tutto può accadere” è l’espressione principale del gergo calcistico, considerata quasi come una legge inconfutabile, che mette in risalto la particolarità di questo sport – come nella vita del resto – dove succedono cose strane e nulla è impossibile. È possibile, per esempio, che una partita sola cambi le sorti di un club o di un campionato, a volte addirittura pochi minuti possono cambiare in definitiva l’esito di un match. È possibile, anche, uscire da un girone di Champions avendo totalizzato quattro vittorie su sei gare disponibili e a pari merito con altre due squadre. Sembra una cosa assurda, impossibile per l’appunto, ma è quello che hanno visto tutti gli appassionati di calcio e che abbiamo vissuto nel particolare noi supporters del Napoli, insieme ai tesserati della società, nella serata di ieri.
Qualcuno potrà dire che era da pronostico un simile risultato, perché la squadra azzurra partiva dalla quarta fascia di categoria e il sorteggio di Montecarlo a fine agosto, oltretutto, non era stato benevolo. Ma, proprio perché nessun dato è certo, il percorso dei partenopei stava facendo ricredere chiunque e rendeva possibile ogni eventualità. La cosa ben più assurda e che fa gridare all’impossibile è l’esito conclusivo: la classifica finale del girone F recita Arsenal 12, Borussia Dortmund 12 e Napoli 12! Un caso che la competizione europea più prestigiosa non aveva mai avuto nella sua lunghissima storia. Se si pensa, in aggiunta, che molte equipe, in generale, riescono a passare il turno con una sola vittoria e 6/7 punti totalizzati allora ci si accorge ancor di più di questa rarità rimanendo incredibilmente di stucco. Noi tifosi partenopei più che concederci all’incredulità, rimaniamo senz’altro arrabbiati per il fatto in sé. Non delusi perché fondamentalmente il Napoli ha intrapreso un percorso strepitoso in questo torneo, sbalordendo tutte le aspettative.
La rabbia poi sbollirà in poco tempo lasciando il posto al senso d’orgoglio semplicemente perché si è usciti a testa alta, quasi compiendo una leggendaria impresa portando sempre più in alto il nome del club. E non solo, bisogna considerare anche che la squadra allenata da Benitez è stata l’italiana più forte in questa edizione della Champions League! Milan e Juve, seppur siano capitate in gironi con Barcellona e Real Madrid, non hanno saputo far di meglio: i rossoneri, pur avendo passato il turno, hanno faticato da team di seconda fascia arrancando e qualificandosi con 9 punti solo all’ultima giornata; i bianconeri finiscono terzi con soltanto 6 punti all’attivo, ricordando che nel suo gruppo erano presenti le modeste Galatasaray e Copenaghen.
Usciamo, allora, ancor di più da questa manifestazione davvero fieri di se stessi e senza nessun rammarico perché quel che si poteva dare è stato dato e non si è sbagliato davvero nulla. Anzi, forse c’è da dire che il Napoli in Champions s’è comportato addirittura meglio che in campionato. Forse il fascino del torneo, quell’inno e quelle squadre eccezionali che si affrontano, le sfide con i big player che le rappresentano sono stati fondamentali per dare quello stimolo in più. Forse sarà stato anche il gioco delle squadre europee, diverso dalle italiane che si difendono con mezzo organico, anche a facilitare un po’ di più le cose. Ma questo in fin dei conti non importa, conta solo il fatto di poter essere orgogliosi di se stessi e di essere soddisfatti del cammino affrontato anche se non si è conquistato il passaggio del turno. Gli applausi scroscianti del San Paolo, dopo l’eccezionale 2 a 0, inutile purtroppo, ai danni dei Gunners sono la testimonianza e il premio di un successo raggiunto che va oltre i risultati stessi.
All’Europa, comunque, per questa stagione non si è dato un saluto definitivo. Si scala in Europa League con un grande curriculum alle spalle. Con tutti gli scongiuri del caso, si può far bene anche qui, magari vincendo la coppa chissà…perché, ritornando al discorso di prima, nulla è impossibile!