Dal prossimo anno il pedaggio sale a 95 centesimi con un aumento dal 2006 del 53%. Uno scandalo tutto napoletano”.
Sono molte le tratte coinvolte dai rincari, oramai definitivi dopo il via libera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Con il 2014 i pedaggi autostradali subiranno rialzi di entità variabile di tratta in tratta, da un modesto 1% fino ad un mostruoso 400%.
Il rincaro maggiore si avrà sulla Venezia-Padova, con aumenti che oscillano tra i 70 centesimi ed i tre euro, ovvero quasi il 400% in più rispetto all’attuale tariffa. Sull’Autostrada dei Fiori del 3,7%, mentre
forti rincari riguardano il Passante di Mestre (+13,55%). Più contenuti infine gli aumenti sulla Milano-Serravalle (+1,16%), sull’Autostrada Ligure (3,93%), sulla Tangenziale di Napoli (+3,59%) e sulla Torino-Savona (+2,24%).
“Le società concessionarie, dopo aver presentato una richiesta a metà dello scorso ottobre, aspettano adesso solo l’ ok definitivo dal ministero delle Infrastrutture dopo il parere del Cipe – denunciano il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Borrelli e Gianni Simioli della radiazza – che si è già espresso favorevolmente. Quindi a breve saranno ufficializzati gli aumenti delle tratte stradali. Tra le società che hanno chiesto l’ aggiornamento della tariffa c’ è anche la Tangenziale di Napoli al cui vertice c’ è oramai da tempo l’ On. Paolo Cirino Pomicino.Con la stangata di quest’ anno che non è del 3,59 ma del 5,6 il rincaro complessivo della Tangenziale dal 2006 ad oggi arriva alla cifra astronomica del 53% (da 65 a 95 centesimi) negli ultimi 7 anni. Un record senza precedenti e senza nessun riferimento all’inflazione, programmata e non. Tra l’altro la Tangenziale è l’unico asse viario interno ad una città nell’ intera Europa che è a pagamento. L’ ennesima vergogna tutta napoletana a cui nessun ente locale o nazionale si mai opposto con reale convinzione. Un poco come avviene con l’ aumento ingiustificato e vessatorio del’ rc auto nei confronti di tutti coloro che risiedono a Napoli e provincia”.