Secondo incontro (dopo il primo dell’Ottobre scorso fra i tre programmati), del prof. Mario Castoldi, il massimo esperto a livello nazionale sulla didattica e la valutazione per competenze, con il corpo docente dell’I. C. Casoria 1° “Ludovico da Casoria.” Un corso di aggiornamento fondato sulla ricerca – azione, decisamente voluto dalla Dirigente, prof.ssa Maria Grazia Puzone, consapevole della necessità di offrire agli allievi un sapere sempre più significativo, fondato, cioè, su un’elaborazione attiva dei concetti e dei contenuti culturali, per affrontare e risolvere problemi agganciati al contesto di vita degli studenti. Questo perché l’Europa sollecita la Scuola a formare ragazzi capaci di restare al passo con i cambiamenti economici e produttivi e, quindi, in grado di muoversi agilmente nella complessità, mobilitando le risorse cognitive apprese. Nel primo giorno del corso, il Professore ha preso in esame alcuni “compiti autentici” di Italiano e di Matematica e le “rubriche valutative “ ad essi connesse elaborati dagli insegnanti, ponendone in rilievo i punti forti e quelli deboli. Ha incoraggiato i docenti a
proseguire su questa strada, ribadendo la funzione formativa di prove volte a richiamare contesti di realtà, con le quali si stimolano gli studenti ad attivare il pensiero critico, la ricerca di soluzioni originali, l’applicazione di contenuti e l’integrazione delle conoscenze e della abilità in vista della soluzione di situazioni problematiche poste.
Nel secondo giorno, Castoldi, dopo aver puntualizzato che le rubriche valutative (dimensioni, criteri, livelli) devono essere strettamente connesse e congruenti con i compiti autentici assegnati, ha sottolineato che esse vanno integrate alle prove di verifica “tradizionali” e non considerate alternative a queste ultime, rimarcando anche la necessità di costruire rubriche non solo di prestazione, ma di competenza, richiamanti, cioè, i processi sottesi alle abilità richieste in una prova. Ha posto in rilievo, poi, l’importanza di offrire agli alunni la possibilità di autovalutarsi (diari di bordo, questionari di autopercezione, resoconti verbali…), sollecitandoli a fornire giudizi sulle proprie prestazioni. Ha spiegato che , pur essendo sporadicamente usate nella pratica didattica,le strategie autovalutative hanno un grande valore formativo perché consentono di sviluppare nello studente una maggiore consapevolezza sulle proprie esperienze di apprendimento, percependosi, in tal modo, non più “oggetto” passivo nel processo di valutazione, ma “soggetto” capace di contribuire, in modo attivo, alla valutazione delle sue prestazioni scolastiche. E’ questo un modo, ha affermato il Professore, per stimolare nei ragazzi anche un atteggiamento responsabile e riflessivo nei confronti dell’impegno di studio. Certo, ciò richiede che l’insegnante si “esponga”, si renda disponibile ad accettare che una funzione importante e imprescindibile, connessa strettamente al suo ruolo, sia condivisa con gli allievi; ciò non significa assolutamente cedere il “potere” di valutare, ma solo permettere agli alunni di partecipare al momento valutativo. Infine, dopo aver mostrato esempi di prove autovalutative, ha spiegato che tra gli strumenti di analisi delle competenze non possono mancare quelli relativi all’eterovalutazione con le osservazioni e i commenti dei diversi soggetti interpellati, fra cui principalmente i genitori. Ultimo incontro con il prof. Castoldi si terrà ad Aprile.