Finito il calcio mercato impazza il toto assessori: uscente Valeria Esposito anche perché il consigliere comunale di riferimento, cioè Pasquale Pugliese del Nuovo Psi, è uscito dalla maggioranza, firmando per un ricompattato centro destra; in pole position delle new entry c’è l’avv. Sergio Marchetti. Poi tanti nomi in uscita ed in entrata. Si comincia ad accennare ad una uscita dalla Giunta degli Assessori API (cioè Casillo e Marro).
A noi, che viviamo nel mondo dei sogni, quelli di cittadini qualsiasi, farebbe piacere sognare Assessore agli Affari Generali e del Personale, Giuseppe Notaro; Assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Tempo Libero, Giuseppe Pesce; Assessore alla Sicurezza e Assistenza Sociale, Nando D’Anna; Assessore all’Assetto del Territorio l’Ing. Vincenzo Sperandeo; Assessore alla Ragioneria, Finanze e Bilancio, Giuseppe Balsamo; Assessore alla Frazione Arpino Mariano Marino; Assessore alla Ecologia e Nettezza Urbana Pasquale Tignola; Assessore ai Lavori Pubblici e Inquinamento Sergio D’Anna; Assessore agli Interventi di Polizia sul Territorio l’Avv. Sergio Marchetti.
Si può anche ironizzare sull’incoerenza di un Enzo Carfora che dice una cosa per settimane e alla fine ne fa un’altra. Oppure additare l’irritualità di una crisi di amministrazione che non si consuma con un voto di sfiducia consiliare (non ha avuto consensi la mozione di sfiducia presentata dal consigliere ed ex candidato Sindaco Massimo Iodice) ma dentro la Direzione di un partito (sembra che al Sindaco Carfora siano arrivati gli appoggi politici e personali del Senatore Salvatore Piccolo, del capogruppo regionale Lello Topo e del Sindaco di Afragola Mimmo Tuccillo).
L’impressione, tuttavia, è che ormai non serva a molto scandalizzarsi: il problema non è solo Carfora. Il paradosso di quanto accade in queste ore sono la lacerazione e il conformismo di un Pd che aspira ad essere il centro della politica. Ma intanto sprigiona l’instabilità, scaricando su Casoria le sue faide interne. E passa in pochi mesi dagli applausi a Tommaso Casillo a un ruvido benservito. Di fatto, opaco.
Non basta dare in realtime, online e al web, i lavori di una riunione di maggioranza. Ci sarà tempo per rivedere la liquidazione di un’amministrazione nata tra mille difficoltà e boicottata proprio da chi doveva sostenerla.
Nè basta la constatazione che, sopratutto, nell’ultimo periodo, il Sindaco apparisse esitante. Forse lo era anche perché avvertiva l’ostilità della sua stessa maggioranza. Presto si vedrà se la scossa (o cambio di passo) promessa da Carfora ci sarà davvero: pur restando affidata alla maggioranza di prima, tanto bistrattata, con l’ipotesi di aggiungere schegge di Sinistra.
L’ambizione di arrivare alla fine della legislatura è enorme, e affidata ad una velocità che confligge con una realtà da maneggiare con pazienza e prudenza (Parco delle Arti, Casoria Ambiente etc).
Ma il Sindaco conta sicuramente su doti capaci di sorprendere. Basta che tutto non si riduca a “effetti speciali” destinati a durare lo spazio effimero di pochi mesi, per poi presentare alla Città il conto di elezioni anticipate e altre gestioni commissariali. Altrimenti, la scossa o cambio di passo verrebbe percepita come il velo calato su un’operazione dettata da ambizioni personali e logiche trasformistiche.
Nel Sindaco i consiglieri comunali vedono la polizza di assicurazione per scongiurare il “tutti a casa”;
Se l’unico motivo per un cambio di passo con una riunione di maggioranza è di non acuire le divisioni interne, è un pò poco. Un Pd davvero convinto delle sue buone ragioni dovrebbe spiegare alla Città di Casoria i motivi della crisi. Altrimenti la Giunta Municipale nascente rischia di somigliare ad una caricatura ringiovanita di quella di Prima.