Egregio Direttore,
spero che riuscirà a pubblicare una mia riflessione sulla triste storia che rigurada la sua vicenda personale. Lungi da me difendere l’uomo Troise se questo non fosse la difesa di un principio nel quale e per il quale, come a Lei ben noto, ho sempre creduto e per il quale ho sempre combattuto: la libertà.
Per essere libero ho ritenuto opportuno prematuramente rassegnare le dimmissioni da Presidente del Consiglio e poter continuare a combattere il sistema Casillo ritornato ad essere il vero problema di questa città. Un sistema che frena i giovani di valore e valorizza gli uomini senza titolo e merito. In questi tre anni di amministrazione Carfora abbiamo assistito alla chiusura di un cerchio : cementificazione della città, aumento delle spese, premialità ad amici, parenti ed elettori del sistema imperante, incentivi a pioggia a dipendenti fedeli e restrizioni e punizioni agli infedeli non allineati. Mai che si dica valutiamo il lavoro, l’impegno, la PRODUTTIVITA’ dei dipendenti.
Nerll’amministrazione Ferrara, anche questo ricorderà, l’attuale Presidente del Consiglio operò nei confronti di alcuni dipendenti “infedeli” analoghi provvedimenti suscitando la stessa rabbia e disgusto che ho provato rispetto al provvedimento che La riguarda. Il disgusto e la rabbia sono dettati dal fatto che allora come oggi non leggo in questi provvedimenti parole come capacità, responsabilità, impegno, produttività la cui assenza giustificherebbe qualsiasi spostamento e perchè no, in certi casi, provvedimenti ancor più pesanti nell’interesse della res pubblica. Ma si conforti , se questo fosse stato il metro di giudizio, Lei continuerebbe a trovarsi dov’era e molti suoi colleghi forse li troveremo spostati in altro continente, pur di non danneggiare l’Italia.
Ma anche questo, sommate alle numerose e tutte denunciate malefatte del sistema Casillo, ci consegnano l’ennesima lezione di vita: la libertà ha un prezzo molto alto, però li vale tutti i soldi che costa.
con affetto e stima
Pasquale Fuccio