Casoria: una scadente partita di Serie C!

In certe partite di serie C, si procede, più che per strategie e gioco di squadra, con trucchetti in campo, improvvisazioni e continui rinvii. I falli sono all’ordine del minuto, il gioco perde continuità e l’arbitro fischia a brevissime riprese. E’ così, mi pare, che procedano le “azioni” a Casoria. Il governo comunale lavora, con qualche difficoltà, poi il sindaco fischia e azzera le deleghe. Dopo il gioco riprende. L’assessore all’ambiente s’impegna per la bonifica del Cantariello, ma poi arriva un altro stop. Il contrasto al deposito abusivo e incivile di rifiuti a bordo delle arterie periferiche è stato attuato con interventi pubblici e un sistema di videosorveglianza, tuttavia le strade di confine restano sospese in quest’atmosfera surreale – ma che purtroppo è realissima – di abbandono, sporcizia e sacchetti di spazzatura, che ormai sono percepiti come parte dell’arredo urbano.

Le fratture sul terreno di gioco sono sempre le stesse: le tante aree dismesse, che sono macerie immobili, vecchi baluardi dell’ex città industriale ancora da bonificare; e poi la disarticolazione del territorio che non ha un vero fulcro, e il fardello di una città di periferia che ingloba in sè, scollegata dal centro, un’altra enorme periferia. Come una partita che non decolla, e che resta invischiata in azioni interrotte, Casoria è una città dalle potenzialità inespresse, e forse, a questo punto, inesprimibili. I problemi principali sono la criminalità e l’ambiente, e non è detto che siano disgiunti, anzi. Le aree abbandonate e le ex aree industriali sono spazi sottratti alla comunità, alla “squadra”, che lì potrebbe formarsi, aggregarsi, crescere, e dove i giovani potrebbero trovare sane occasioni di svago, di sviluppo personale, di lavoro, e conoscere orizzonti diversi dalla rissa di strada e dalla microdelinquenza. In quest’ottica, anche il PalaCasoria appare come un’occasione perduta, o un’azione di gioco non finalizzata. E infine il caso del Cantariello, l’ex discarica e sito di sversamento abusivo nei pressi dell’Ikea, rischia di diventare un clamoroso gol mancato. Sono trascorsi mesi, ormai, dalla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento delle attività di bonifica, e sono già due le ditte aggiudicatarie che si sono succedute e che hanno poi rinunciato, per motivi non chiari, all’incarico. Intanto l’estate si avvicina, e le fumarole tossiche sono sempre lì. Eppure, c’è la porta vuota, c’è il pallone, ma non si sa se qualcuno calcerà mai.

 

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