PARCO DELLE SCULTURE – I FONDI STRUTTURALI EUROPEI – NAPOLI – L’INTER – NINO D’ANGELO E SAL DA VINCI SI’!
Spunto finale. Prima del mare. Al Parco delle Sculture di Casoria con due amici con cui parlare de I Costi della Politica. E noi naso in su, sbalorditi del degrado in cui sono finite le sculture contemporanee, costruite live ed in real time da Renato Barisani, Campitelli, Fernando Barredo. Qualcuno richiama all’ordine. E se ci facessimo una scuola dentro il Parco delle Sculture? Senza, semmai, guastare l’apparato, compreso gli splendidi alberi.
Viviamo di ricordi e di altro. Ai miei tempi……. Certo, prima era un’altra cosa…… Però che razza…… Viviamo nel presente e cerchiamo di renderlo migliore. Bé, non proprio come riesce Carfora che paga Sgarbi e la dislessia, i quadri normativi, i progetti, i dirigenti, i fitti passivi con migliaia di euro. Che vuol dire anche rispetto per il vicino di casa e tutti gli altri.
Il Napoli è in vacanza; manca troppo tempo per il ritiro di Dimaro, e si vola verso Sorrento. Colloqui in riva al mare. Rispettiamo i riposi altrui. I nostri meno. E annunziamo a Milano che tutto è sistemato. Mazzarri non soffrirà per gli ulteriori ritardi. Sulla tabella. I Moratti sono reduci da Forte dei Marmi.
E le storie tornano ad intrecciarsi con l’agilità di sempre. Anche Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli, esperto nel ramo rifiuti, tra Acerra e Pomigliano d’Arco, a contatto con termovalorizzatori, percolato, umido, secco ed indifferenziato, va in vacanza. A Vedelago, ridente cittadina di 17 mila abitanti, nel trevigiano. Andiamo tutti, con lui vanno il Sindaco di Casoria, il movimento di lotta per il lavoro, l’unione sindacale di base. Vedelago è diventata la terra promessa. Carla Poli, invece, la Madonna di Mendugorje. Ma di storie da raccontare ce ne sono ancora tante.
Le storie si intrecciano e spesso toccano il duolo dell’uomo che vuole, pretende di ottenere ciò che gli spetta ma che gli altri non vogliono dargli.
Oscure manfrine attorno al Napoli.
E poi il pensiero va a Nino D’Angelo e Sal da Vinci. Nella loro voce la contraddizione di Napoli. Nino canta e si fa sentire come dovrebbe farsi sentire Napoli. L’altro italianizza, scherza, sussurra. E’ molto bravo. E se si mettessero d’accordo?
Lunghe polemiche su Merola che accentua il dialetto o il…… volgare. Capisco Mario Merola come Nunzio Gallo. Non hanno torto (ne parlo come se fossero vivi perché le loro canzoni sono immortali; indimenticabili le esibizioni di Merola tra il Margherita ed il 2000, nelle sceneggiate). Buon segno.
C’è un pianoforte, che Nino lavora bene. Sal da Vinci si solleva e canta, con una voce chiara, limpida, forte e dignitosa. Oh quante belle canzoni! Scetateve guagliuni, Funiculì, Guarda o’ mare.
Lasciate, cari lettori, che vi ricordi, con l’immagine di questi nostri artisti, competenti di calcio che i siti web, i portali d’informazione restano aperti. Visitateli. Con i pc portatili, l’iphone, l’ipad, lo smartphone, i tablet.
Lasciate che pensi a Napoli, al mio sud, così come ho ammirato ed applaudito Salvatore Sorrentino da Piedigrotta (Sal da Vinci) e Gaetano D’Angelo, casoriano di San Pietro a Patierno (Nino). In piedi, a testa alta, con voce chiara e forte. E’ dentro quelle voci tutta la nostra vita antica e nuova (vico Maiorano, vico Lungo San Matteo, Riviera di Chiaia, via Palasciano, via Campegna, Bagnoli, Coroglio, Mergellina). I nostri sorrisi e le nostre sofferenze, le nostre speranze, il nostro diritto, sacrosanto diritto, all’affermazione. Tutto a voce, ripeto, chiarissima e a testa alta. Tante grazie, Nino. Tante grazie, Sal.
Tante grazie!
E, chiudo, con il pensiero rivolto ad una partita, per chiunque italiano, unica. Unica per ogni generazione: Italia – Germania, 4 – 3 a Mexico 70 e Germania – Italia del 2006, quella, cioè, che ci laureò Campioni del Mondo.
Ci risiamo, Italia eliminata al Mondiale. Non è la prima volta; è successo nel 1962 e 1966 e stavolta, cioè 2010 e 2014.. Ci possiamo ancora riuscire? Occorrerebbe frenare non certo gli sbarchi di Lampedusa ma l’arrivo di tantissimi stranieri in Italia. Ci sono nelle formazioni giovanili dei club di A e B stranieri sin dai minigiovanissimi del 2000…….. Incredibile. Fra qualche anno il prossimo allenatore della Nazionale (Allegri, Zaccheroni o Mangia) avranno difficoltà a convocarne 22; Basta con gli oriundi e un leggero sguardo all’estero (Santon, Pellè etc.).