INCONTRO NEL QUARTIERE DUCA D’AOSTA SUL PROBLEMA MICROCRIMINALITA’: “CITTADINI ONESTI, SCETAMMECE!”

Più che le analisi sociologiche nell’incontro del 17 Luglio scorso fra una rappresentanza di cittadini del quartiere Duca D’Aosta ed esponenti della classe dirigente locale, sono state utilissime e pertinenti le considerazioni di membri dei comitati dei quartieri periferici di Casoria e dell’associazione “Libera”  su ciò che occorre concretamente fare per contrastare la microcriminalità in alcune zone della Città.

Seduti in cerchio nel salone della parrocchia S. Antonio Abate, alla presenza del parroco don Marco Liardo, i partecipanti hanno ascoltato, chi con apparente interesse, chi con evidente seccatura,  gli assessori Casillo e Lanzano e i consiglieri dell’opposizione Iodice e Pugliese . Dopodiché, hanno mostrato di condividere la proposta emergente dagli appropriati.

 

interventi dei due esponenti di Libera, di Gennaro Laudiero, coordinatore dell’USB-disoccupati organizzati, del poeta e scrittore Francesco Gemito e di  residenti nella zona Duca D’Aosta.

 

In che cosa essa consiste? La si potrebbe sintetizzare con questo slogan: “Mobilitiamoci per un quartiere e una Città più vivibile”! Ma perché ciò accada, occorre, come ha puntualizzato la signora Maria di Libera, combattere l’indifferenza della stragrande maggioranza di cittadini assuefatti passivamente al disimpegno sociale, rassegnati al peggio, che denotano scarsissimo interesse per il bene comune, poco sensibili ad una democrazia praticata (  non solo predicata a chiacchiere) con atti di onestà, di legalità e di virtù civiche. E’ necessario, allora, che i vari comitati dei quartieri periferici( Stella, Duca D’Aosta, Castagna, Giotto) procedano uniti, si costituiscano in “rete”, operino in   sinergia e in sintonia d’intenti per sollecitare, uniti e compatti, le Istituzioni, in primis la Prefettura, ad attivarsi perché gli esercenti lavorino tranquillamente senza la preoccupazione di subire rapine, perché i cittadini non temano per la loro incolumità quando passeggiano, perché non si viva con apprensione il ritorno a casa dopo un periodo di lontananza per la paura di un furto.

E’ stato ribadito in più di un intervento che occorre darsi da fare  per sollecitare certamente l’installazione di dispositivi di videosorveglianza in varie zone della periferia casoriana, per chiedere il  rinfoltimento degli organici delle forze dell’ordine allo scopo di presidiare il territorio e scoraggiare reati sempre più  in aumento , ma ciò non basta: le persone perbene, oneste, devono coalizzarsi, far sentire la loro voce, manifestare la loro voglia di rendere migliore la qualità della vita cittadina, spronati anche dai loro parroci,  costituendo le parrocchie non solo centri di culto, ma anche e soprattutto centri di promozione sociale, avamposti di legalità nel territorio, perché, coma ha sostenuto più volte il Cardinale Crescenzio Sepe, “abbiamo bisogno di una fede che renda maturi, fortificati e capaci di assumersi la responsabilità del bene comune e degli interessi generali della comunità; che sia promotrice di civiltà e di progresso; che contrasti il diffuso clima di rassegnazione imperante; che sappia potenziare i segni e la voglia di riscatto; che sappia risvegliare le coscienze; che sappia animare e forgiare esempi di sapienza, di impegno civico, di amore per la propria terra”. Molto concreta e fattibile la proposta del consigliere comunale Balsamo, uno dei pochi politici locali, insieme con Lanzano e Marigliano a restare fino al termine dell’incontro: la creazione di un consorzio composto dai sindaci delle città di Casoria, Afragola, Arzano, Casavatore, Casalnuovo, che si interfacci col Prefetto al fine di elaborare un protocollo d’intesa mirato a prevenire e a contrastare con interventi efficaci la microcriminalità. Ha concluso degnamente la serata don Marco Liardo, il quale dopo aver ringraziato i presenti per il bel momento di confronto civile e democratico vissuto soprattutto nella seconda parte dell’incontro,  ha posto in rilievo che è stato gettato, con il dibattito, il seme della speranza, seme che deve germogliare con l’impegno ad essere uniti, al di là delle diverse convinzioni di pensiero, religiose, culturali e politiche, per il superiore interesse del bene comune. Da menzionare la presenza di Fortunato Antonio De Rosa, segretario locale di SEL, e della stampa locale rappresentata dall’ins. Antonio Botta del Settimanale diocesano “Nuova Stagione” e di “Casoriadue”, da Ida Piccolo di Casoriadue e da Vincenzo Russo, Direttore de “Il giornale di Casoria”, i quali hanno offerto il loro prezioso contributo al dibattito.

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