“E’ determinante lavorare sulle politiche sociali e quelle del lavoro per far far sì che Casoria, Afragola, Frattamaggiore, Casavatore ed Arzano ritornino Città “normali””
Riprendere a scrivere, dopo aver visto le scene tragiche e commoventi del funerale di Pino Lotta, il secondo vigilantes morto sotto il fuoco dei kalashnikov dei banditi che hanno assaltato il Credito Italiano, e con la mente rivolta al pensiero di Gerardo Citarella ed Antonio Coppola ma anche e sempre a Salvatore Canneva, Nicola Ferrara, la signora Carmela Parisi, Stefano Ciaramella, è difficile. Persone strappate alla terra, agli affetti, ai loro ed agli altrui sorrisi, da violente mani criminali ma anche dalle incapacità dell’uomo. Morire per difendere una Banca che non ha alcuna forma di sicurezza, priva di metal detector e di videosorveglianza e di un servizio di maggiore garanzia per i cittadini che vi ci si recano e per quelli che ci lavorano.
Debbo farlo……… debbo scrivere. Tentennavo in questi giorni, a passare davanti alle banche di Casoria, nel vedere i tanti cittadini che vi entrano e escono. Tentennavo ad avvicinarmi. Troppo presente nella memoria il ricordo dei due vigilantes ammazzati in una banca situata in un posto che conosco bene. Il Credito Italiano, ad angolo tra via Principe di Piemonte e via Marconi.
Debbo farlo…………. Il Prefetto di Napoli dott. Andrea De Martino è l’incentivo. Ha portato il Comitato sulla sicurezza ed il controllo del territorio nell’Aula Consiliare della mia Città. Con lui c’erano il Capitano Gianluca Migliozzi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Casoria, il Dott. Paolo Iodice, Dirigente del Commissariato PS di Afragola, il Ten. Col. Francesco Gargaro, Comandante del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna, il Col. Mario Cinque, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, il Generale di Brigata Giuseppe Grassi, Comandante Provinciale GdF Napoli, il Dott. Santi Giuffrè, Questore di Napoli, il Vicepresidente della Provincia di Napoli Gennaro Ferrara e con loro i Sindaci, di Casoria Stefano Ferrara, di Afragola, Senatore Vincenzo Nespoli, di Frattamaggiore, Franco Russo, di Arzano, dott. Fuschino ed il vicesindaco di Casavatore Marco Capparone, e poi il vicesindaco di Casoria Carlo Tizziani, il M.llo Enrico Giordano, Comandante della Stazione Carabinieri di Casoria e lo staff del Prefetto, con il responsabile alla sicurezza dott. Cacciapuoti.
Ed il prefetto di Napoli ha chiuso questo Consiglio sull’Ordine e la Sicurezza Pubblica sciorinando tutta una serie di argomenti: dalla diminuzione dei fenomeni estorsivi e l’usura all’aumento della povertà con maggiore crescita del fenomeno contrabbando. “Una partita lunga e difficile – diceva – e la vittoria non è scontata. Un impegno complessivo può dare buoni risultati. Incentivare in questi Comuni, maggiormente Casoria e Frattamaggiore, la realizzazione dei PON Sicurezza, finanziamenti del Ministero dell’Interno, a livello provinciale. Lo stesso dicasi per le risorse del progetto “Milleocchi sulle città”, coinvolgendo proprio gli Istituti di Vigilanza”.
Spieghiamoci ancora una volta: si può riconoscere al Sindaco Ferrara la pacatezza dell’eloquio, ma questo non è, e non può essere, d’intralcio alle nostre valutazioni, anche molto critiche, circa l’operato dell’amministrazione (vedi i fitti passivi di via Nazario Sauro, via Campanariello e via De Gasperi e tanto altro).
I trenta mesi di amministrazione di Stefano Ferrara sono stati, a dir poco, appassionati e passionali, ma pur con alcuni errori madornali come: il ricambio continuo di tanti assessori e anche di tanti dirigenti (l’ultimo arrivato, il 4 novembre, all’Urbanistica è l’Architetto afragolese Antonio Fontanella, fratello dell’Avv. Nicola); gli “esperimenti” sulla viabilità (il traffico di Casoria è provocato dagli Istituti Religiosi Brando, Francescane e Sacro Cuore); i Consigli Comunali farsa (grottesco quello sulle assunzioni GEFI) che hanno reso i verbali di seduta opere paragonabili alle commedie dell’”assurdo” (vedere per credere: Casoria Ieri & Oggi on line), per non dire del PUC, PIU Europa, il regolamento edilizio, il problema dei disoccupati; le assunzioni dei nuovi dirigenti, il pip, il pop, il pur; i fondi strutturali europei, la questione ex Snaidero (rudere abbandonato in via 1° Maggio e costato, nel 1986, un miliardo e settecento milioni di lire); l’ordine pubblico; i motorini senza casco; il Centro Antico ed i suoi crolli; l’abusivismo edilizio e quello commerciale; il mercato ortofrutticolo; il mercato dei tessuti del venerdì e tanto tanto altro. In questo Grande Deserto di melma e di malaffare, di abusivismo protetto e di illegalità, gli oziosi e ozianti, gli illusi e gli illudenti raccontano ancora di Silicon Valley, di Città del Libro, di Città del Benessere e, ancora, di Dambruss……… eppure il Prefetto di Napoli, massima autorità della intera provincia di Napoli, sull’ordine, la sicurezza e la legalità, affermava: “Voglio valutare possibili iniziative dei Sindaci. Le loro ordinanze. Aspetto proposte dei Sindaci per meglio disciplinare i momenti critici dei loro territori come la sicurezza urbana e la prostituzione. I fatti criminali sono stati episodici. L’emergenza viene, invece, da forme di comportamenti che oscillano dalla inciviltà alla delinquenza: schiamazzo notturno, rispetto dell’orario dei negozi, atti osceni, abuso bevande alcooliche. Basta, per tutto questo, le ordinanze dei sindaci, incrementando le politiche sociali e quelle sul lavoro. Pensare che tutto si risolva con la video sorveglianza e le forze di polizia significa peggiorare”. Parola di Prefetto.
Tutto si fa, meno che pensare di affrontare i problemi della Città. Ce ne sono di ragioni per criticare l’Amministrazione.
Cosa occorre per far ritornare Casoria una Città “normale”? Occorre, in una logica di alternanza nella democrazia, che il Partito del Popolo delle Liberà faccia la sua parte, scegliendo persone di grande moralità e capacità, che metta mano a piccole cose: combattere la cementificazione (e dirlo dopo centinaia di licenze edilizie, ormai……….) e l’abusivismo sia edilizio che commerciale; bonificare da amianto, silicio, sostanze superfenoliche tutte le aree dismesse; il turismo religioso (Caro Sindaco, è dal tuo insediamento che ti invito a regolarizzare la toponomastica, elemento fondamentale per la storia e la cultura di una Città ed aggiungo: Casoria non ha una lapide per i suoi uomini illustri. C’è solo quella di Nicola Rocco. Non c’è nessun segno di turismo religioso né per i Santi né per i Beati, né per Dalla Chiesa e né per Raimondo Paone). La discarica nella strada Cantariello, anzi in via San Salvatore, alle spalle di Iperstore GS.
L’informazione: crediamo che il modo più corretto di informare in generale, e a maggior ragione a livello locale, non sia quello di chi ostenta una improbabile neutralità ed equidistanza, occultando con ipocrisia le proprie propensioni ed opinioni, leccando, magari, il culo al potente di turno (Sindaco, Senatore, Consigliere Regionale etc.). Ho sentito una frase che mi ha fatto venire il voltastomaco: “sono il vostro limone spremuto e l’ultimo bottone della vostra camicia”.
Non ci si può continuamente dimenticare che dove vogliono fare il Pip (piano insediamento produttivo), cioè la Resia, furono trovati novanta fusti di resine fenoliche e superfenoliche. Quell’area non è stata mai bonificata. Sono anni che denuncio la presenza di sostanze tossiche e velenose nei siti dismessi dove sorgevano la Dyrup, la Cutolo Metallorganica, la Tubi Bonna, la Torex, la Rhodiatoce, la Linvea, la Montanino ed altre aree dismesse. Silicio ed amianto a gogò.
Come dimenticare lo Stadio San Mauro, il campo sportivo della mia gioventù e quello dei miei anni da professionista del calcio, dove un’amministrazione “onesta” si pone il problema di andarlo a visitare per poi chiedere al Settore Lavori Pubblici quando, quando quando???????????????
Onesti, perbene, bravi. Allora, Prefetto, Capitano, Commissario, chi sono i Cattivi???????’