La situazione che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova la nostra routine quotidiana, nonché la nostra emotività. Dall’emanazione del decreto #iorestoacasa siamo tutti sicuramente preoccupati di come sta evolvendo l’emergenza Covid-19, ma allo stesso tempo speranzosi di superare presto questa crisi.
Non tutti però, stanno seguendo in questi giorni le corrette norme comportamentali per la prevenzione della diffusione del virus.
C’è chi continua ad incontrarsi, pur vivendo in unità abitative differenti. A queste persone voglio ricordare che riunirsi in un luogo chiuso, che magari può essere anche semplicemente casa propria casa, NON È CONSENTITO.
Ai giovani soprattutto, va il mio appello, perché dovrebbero maturare il rispetto nei confronti del prossimo e nei confronti del proprio Paese in seria difficoltà. Dovrebbero pensare che non tutti gli italiani hanno la possibilità di trascorrere al sicuro in casa propria questo tempo forzatamente libero, ma che ci sono lavoratori, quali soprattutto medici e infermieri, che lavorano instancabilmente e che farebbero di tutto per trovarsi al vostro posto. Sfruttate questo tempo per mettervi al pari con le materie scolastiche in cui riuscite meno, leggete qualche libro, guardate qualche serie televisiva, incontratevi digitalmente con i vostri amici, ma per favore, RESTATE A CASA.
Agli anziani che in questi giorni stanno continuando ad incontrarsi fuori ai “circoletti” o anche in altre sedi: è a voi che va la più grande preoccupazione in questo periodo, perché siete i soggetti più interessati da questa che ormai è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità” una pandemia. Vi chiedo di cambiare in queste settimane le vostre abitudini giornaliere, di rimanere a casa più che potete, così che possiate incontrarvi all’aria aperta quando tutto ciò sarà finito.
A tutti gli esercizi commerciali a cui è consentita l’apertura: vi sono alcuni supermercati a Casoria presso i quali si sta negando l’ingresso se sprovvisti di mascherina e guanti.
Ogni esercizio privato è libero di imporre le proprie regole, ma dato che non esiste un’ordinanza cittadina, regionale o nazionale che obbliga i clienti ad utilizzare questi tipi di metodi di prevenzione, dovreste fornire a coloro che vogliano usufruire dei vostri servizi, l’attrezzatura che richiedete.
In altre regioni d’Italia, come la Coop di Firenze, è stato richiesto l’utilizzo di guanti e l’uso di disinfettante, che però è stato direttamente fornito dal punto vendita.
Comprendo le vostre preoccupazioni e la volontà di ridurre il contagio con queste misure preventive, ma non è possibile discriminare i cittadini non provvisti di queste misure che ricordo non sono obbligatorie.
Il massimo rispetto va a voi che in questa situazione di crisi continuate a svolgere il vostro lavoro per tutti noi, ma occorre rispettare anche i cittadini che si recano appositamente presso i vostri punti vendita per pagare un servizio, e che non devono sentirsi emarginati. La mia richiesta è quindi quella di fornire loro ciò che per voi è necessario prima dell’entrata nell’esercizio commerciale.
D’altra parte però, una raccomandazione va anche fatta a voi cittadini.
Ovunque vi rechiate:
– rispettate la distanza di sicurezza di almeno un metro da due persone;
– qualora doveste starnutire o tossire utilizzate dei fazzoletti o fatelo all’interno del gomito;
– massimizzate la vostra igiene con l’uso di disinfettanti appositi.
Se è vero che i lavoratori che offrono servizi di prima necessità devono stare a nostra disposizione perché così è stato ordinato loro dallo Stato, è anche vero che noi siamo assolutamente tenuti a rispettarli.
Maria Floriana Alaia