AL VOTO, IL 24 E 25 FEBBRAIO, PER USCIRE DALLA CRISI

Finalmente, i Commissari dell’Italia, vanno a casa!

Tanti gli aspiranti alle poltrone parlamentari di una Città, Casoria, una volta importante polo produttivo.

di Nando Troise.

Una nuova dimensione ma anche la definizione del ruolo della Città.  Ecco la sfida che pare unire – insieme con la riscoperta delle antiche origini – del recupero degli spazi per strutture socio – assistenziali e la creazione di nuovi servizi – i politici che si riuniscono per organizzare le campagne elettorali dei loro Eletti: chi per Tommaso Casillo, chi per Giorgia Meloni, chi per altre e per altri e spiegando, ognuno a modo suo, le proposte per la futura gestione, attraverso l’Italia, della Città di Casoria.

Casoria: quasi 80 mila abitanti, la città paga ancora le colpe di uno sviluppo disordinato e autonomo, poco o, addirittura male seguito dalla classe politica. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, con una disoccupazione sempre più allarmante (se si tiene conto anche di una fase di deindustrializzazione che ha ridotto molte zone di Casoria in cimiteri di fabbriche, su tutte vanno sempre ricordate via Calvanese, viale Europa e la Sannitica) e con

servizi inadeguati e chiaramente insufficienti rispetto ad una domanda sociale sempre crescente e qualificata. I guasti? Veramente non è faticoso elencarli. Degrado e abbandono delle periferie sempre più simili a discariche; un centro storico, ricco di tradizione e cultura, ormai abbandonato e ridotto ad un ammasso di tufo marcio e cadente, periferie sempre più assaltate da colate di cemento selvaggio o lottizzato da parte di speculatori senza scrupoli che, pur di arricchirsi, sottraggono spazi vitali alla collettività. Ma non finisce qui: mancano strutture sportive, scuole, centri di solidarietà sociale. Mentre il rilancio della Città è sempre rimasto nelle intenzioni o, nel migliore dei casi, solo sulla carta.

 

Sulla carta è ancora ogni progetto di recupero e riqualificazione urbanistica. Il nuovo strumento di riassetto e regolamentazione della materia edilizia è stato discusso per decenni e approvato dalle forze politiche che hanno trovato il collante adatto per fare sul serio. La partita, a Casoria, si gioca in larga parte proprio su questo binario: solo attraverso una valida programmazione urbanistica è possibile prevedere strutture e spazi per il tempo libero e la vita di relazione tra le varie classi sociali che vedono aumentare sempre più il divario tra esse. Tutto questo porta inevitabilmente degrado ed emarginazione, disoccupazione, abbandono scolastico, deviazione sociale e proliferazione di fenomeni criminali e malavitosi. Non a caso la città aspetta una svolta, puntando sul buonsenso e sulla voglia di rivincita di questi uomini della politica.

La posta in gioco.

Non vi è dubbio che la crisi politica di questa maggioranza rappresenti per la Città di Casoria un passaggio importante ed insieme molto delicato. Una città che attraversa, innegabilmente, un periodo di profonda crisi. Alcuni indicatori statistici servono a riassumere in maniera efficace tale affermazione. La Città ha quasi 80 mila abitanti con un conseguente aumento della superficie urbanizzata del 1250% negli ultimi trenta anni. Il tasso di disoccupazione è di gran lunga superiore alla media nazionale con punte che superano il 70% per quanto riguarda quello giovanile. Da questo stato di crisi si esce compiendo scelte politiche chiare in ordine al destino della città.

Essa deve assumere le caratteristiche di una città media con attrezzature e servizi efficienti che le conferiscano una forte “capacità attrattiva” in modo da aumentare il proprio peso nei confronti della città capoluogo, ma anche di essere elemento trainante di tutta l’area a Nord di Napoli. Tutto ciò si può attuare a partire da un nuovo sviluppo industriale che, naturalmente, non abbia le caratteristiche di quello avvenuto negli anni 50 e 60. Si tratta di un nuovo sviluppo ecologicamente compatibile, a bassa densità insediata, che sia in grado di produrre nuove ricchezze per i cittadini e essere il motore di una rinascita economica e sociale. Per la realizzazione di tali obiettivi la città di Casoria ha una grande potenzialità costituita dall’enorme patrimonio di aree dismesse che ammontano a circa mezzo milione di metri quadrati.

Rumors del mondo politico casoriano avvertono di lottizzazioni abitative sulla Tubi Bonna, su accordi trasversali e politici delle cubature delle stesse, di villette a schiera ed altro. Vi terremo aggiornati e informati.

Per le rilevanti quantità messe in gioco è fondamentale riproporre il ruolo centrale della pianificazione per evitare, in via preliminare, un uso indiscriminato di tutte le aree disponibili e per decidere in un quadro di coerenza con l’idea di un’area metropolitana fortemente qualificata.  In questi termini le aree dismesse non vanno utilizzate per operazioni immobiliari legate alla residenza, ma devono essere destinate ad una politica di rafforzamento dei servizi, di costruzione ed attrezzature collettive e di attività produttive compatibili con l’ambiente. Tutto questo va fatto servendosi appieno degli strumenti di programmazione negoziata che sono a disposizione delle amministrazioni locali e che permettono di attingere ai consistenti finanziamenti comunitari, la cui corretta utilizzazione rappresenta un banco di prova serio per la capacità progettuale della classe politica.

Ma la condizione necessaria affinché di tutto questo si possa discutere è che bisogna combattere ogni tipo di illegalità diffusa sul nostro territorio.

La presenza della Camorra contribuisce solo ad impoverire il tessuto produttivo locale, incide oltre ogni misura sul costo delle aziende e non permette uno sviluppo armonico del vivere civile. E quindi su queste nuove prospettive di sviluppo che si dovrebbero confrontare (se ne avessero la capacità, la voglia, il desiderio, la passione, l’amore verso la loro città e verso i loro figli e nipoti) all’interno del “C’entro?” i vari componenti dei partiti della maggioranza, nell’attesa che riescano a recuperare il rapporto con il Partito Democratico, mentre all’interno del centro destra il dibattito deve avvenire tra i vari Nocera, Massimo Iodice, Scancariello, la famiglia Paone – Iodice, l’Udc e il Nuovo Psi. I due schieramenti che a febbraio, il 24 e 25, si contenderanno i voti dei casoriani per i loro candidati. I cittadini hanno bisogno di un’amministrazione e di una classe dirigente efficiente, con programma chiari, in grado di tenere il passo con un nuovo modello della gestione della cosa pubblica.

Buon Anno: al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri Comunali, ai Dirigenti di Settore ma in maniera particolare ai nostri Inserzionisti ed ai nostri Lettori.

BUON ANNO A TUTTI.

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