Fermata la giostra mediatica, passata la cortina di fumo che eccellentemente gli operai del sito casoriano hanno generato riuscendo a sensibilizzare le amministrazioni locali e regionali; in sordina continua a tenere banco la questione chiusura del polo di Casoria dell’Alenia.
L’incontro avvenuto lo scorso 20 ottobre tra il primo cittadino Carfora, l’assessore Casillo e l’amministratore delegato Giordo ha sciolto – almeno in parte – quelli che sono i nodi in termini occupazionali intrecciati dall’ormai famoso “piano beffa” del rilancio della società controllata da Finmeccanica S.p.A. (piano che ricordiamo prevede la chiusura del sito casoriano e lo spostamento della sede legale da Pomigliano a Venegono)
Peccato che lo stesso effetto non si è ottenuto con il successivo colloquio tenuto tra l’assessore Casillo e la R.S.U. in quest’ultimi restano ben stretti i nodi e a renderli ancor piu’ attorcigliati la novità del dopo Alenia: L’intenzione sarebbe infatti quella di trasferire si Alenia al nord ma lasciare aperto il sito che sopravvivrebbe – impegnato sempre nello stesso settore molto probabilmente – con profili privatizzati.
Una sorta di fac-simile dell’attuale stabilimento dunque che disegna un ghigno di perplessità sul volto di dipendenti e sindacati, secondo i quali un rilancio di Casoria comporterebbe un impegno economico di misura minore rispetto alla chiusura e spostamento della stessa.
In attesa di un “lieto fine” continua la linea di protesta seguita all’interno dello stabilimento, ovvero persiste il blocco degli straordinari (blocco che a dirla tutta – ennesima contraddizione – in una azienda dal futuro segnato ha destato parecchi fastidi in termini gestionali) in attesa di sviluppi positivi.