Apertura anno scolastico. Verdi. Prodotti tipici campani nelle mense delle nostre scuole per dare qualità e far crescere l’economia. Ed eliminiamo piatti e bicchieri di plastica e le merendine industriali.
“La Campania è ricca di prodotti tipici e di qualità eppure quei prodotti sono ancora scarsi nelle mense scolastiche dove mangiano i nostri figli, dove si preferisce portare, in molti casi, prodotti che vengono da lontano, escludendo quelli a km regionale che sarebbero anche più freschi e avrebbero costi di trasporto meno alti”.
A denunciarlo i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il portavoce del Sole che ride Vincenzo Peretti, per i quali “bisognerebbe dare la priorità ai prodotti del nostro territorio anche per creare un circolo virtuoso in grado di creare economia nella nostra regione, senza dimenticare il vantaggio di portare sui banchi delle mense scolastiche prodotti di alta qualità e con notevoli proprietà nutritive”.
I Verdi pensano a una rivoluzione anche per quanto riguarda i contenitori, “mettendo al bando la plastica e introducendo piatti e bicchieri realizzati con materiali naturali e biodegradabili”.
“Verificheremo subito i contratti in essere con le ditte che si occupano di refezione nelle scuole napoletane per capire se ci sono le condizioni per introdurre i prodotti tipici nella dieta alimentare prevista per gli alunni che frequentano le scuole della nostra città, qualora non fosse già previsto” hanno assicurato i consiglieri comunali di Napoli, Stefano Buono e Marco Gaudini, per i quali “qualora non fosse possibile intervenire sui servizi di refezione esistenti, è necessario cominciare a lavorare per il futuro, per le prossime gare d’appalto, nelle quali bisognerà inserire l’uso dei prodotti tipici locali”.
Per i Verdi, inoltre, bisogna anche fare in modo che “per le merende non si utilizzino sempre e solo prodotti confezionati e industriali ma prodotti più salutari e genuini, a cominciare dalla frutta, seguendo quanto è già stato fatto a Milano dove, a partire da quest’anno, sono vietate le merendine industriali”.
“In questa battaglia in difesa della buona salute e dei prodotti tipici campani bisogna coinvolgere anche i genitori che dovrebbero essere i primi a essere interessati alla salute dei loro figli” hanno concluso Borrelli e Peretti ricordando “la recente sentenza di un giudice di Torino che potrebbe aprire una strada interessante visto che ha riconosciuto il diritto dei genitori a far portare ai figli prodotti da casa invece di prendere quel che arriva in mensa”.