Don Alessandro Overa è un sacerdote che da dieci anni ha reso la Parrocchia in cui svolge il Suo ministero, per citare un’espressione di Papa Francesco, “un ospedale da campo dopo la battaglia”. Il 17 luglio scorso, il Cardinale Crescenzio Sepe, accompagnato dal dott. Enzo Piscopo, Direttore di Nuova Stagione,si è recato in visita pastorale presso la comunità parrocchiale del Sacro Cuore in Arzano dove don Alessandro, mosso da autentico amore evangelico per i suoi figli spirituali e validamente aiutato dai collaboratori, mostra la grande capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli. Qui, il nostro Arcivescovo ha constatato con profonda gioia quante opere di bene ha compiuto il Signore mediante il fervore di carità di un Suo Ministro, il quale ha accolto in maniera radicale l’invito evangelico ad amare non a parole, ma con i fatti e nella verità.
La prima tappa di Sua Eminenza è stata la piscina, dove i ragazzi erano in piena attività nel campo estivo: sotto la sguardo vigile degli istruttori nuotavano e /o giocavano a pallanuoto; dal loro sguardo traspariva allegria, felicità, entusiasmo, viva partecipazione alle attività proposte; ci si è spostati, poi, in cucina, da cui si diffondeva un profumino invitante di cibo in preparazione per il pranzo da offrire ai bambini; nei locali dell’oratorio, frequentato in media da 250 – 300 fanciulli, don Alessandro ha spiegato a Sepe che durante l’anno pastorale si svolge l’attività di doposcuola, oltre a vari laboratori molto coinvolgenti e finalizzati a coltivare e a sviluppare peculiari inclinazioni dei ragazzi .
Nel tempio, don Alessandro, a nome degli operatori pastorali convenuti, ha ringraziato il Cardinale per la Sua presenza, sottolineando di avere imboccato la strada giusta quando Sua Eminenza stabilì di valorizzare gli oratori, esortando i parroci della Diocesi a renderli funzionali e operanti, in quanto importanti luoghi di formazione per le nuove generazioni, in particolare per i ragazzi delle periferie esistenziali; centri di umanizzazione e di socializzazione, dunque, nei quali bambini e adolescenti imparano, come succede nella parrocchia del Sacro Cuore, uno stile di vita improntato al rispetto reciproco, all’ascolto attivo, al dialogo costruttivo, attraverso esperienze concrete , assecondando il bisogno di protagonismo e di azione che è tipico dei ragazzi. L’Arcivescovo, nel suo intervento, ha innanzitutto reso grazie al Signore che realizza le Sue meraviglie attraverso la carità concreta e la bontà fattiva della comunità parrocchiale del Sacro Cuore, che “rende la vita meno dolorosa, più bella e autentica a chi, soprattutto, vive nel disagio; ringraziamo anche la Provvidenza divina, che ha ben operato in questa Parrocchia: pareva, quando vi è giunto don Alessandro, “una Pompei sgarrupata” e ora ci sono ambienti accoglienti, dove chi vi entra è trattato con dignità e sacro rispetto; un grazie, inoltre, a chi offre mani , cuore e mente al Signore affinché Egli possa operare con amore: i volontari, gli operatori pastorali che dedicano parte del loro tempo a chiunque bussa alla porte del loro cuore, donando solidarietà concreta, fraternità evangelica e amicizia sincera; e,infine, un ringraziamento speciale a questo “vagabondo”( riferendosi a don Alessandro, ndr), il quale si dà tutto,anima e corpo, a Cristo presente nei fratelli, in particolare negli ultimi, restituendo loro dignità e valore”.
Dopo il saluto al Sindaco, dott.ssa Fiorella Esposito, Sua Eminenza si è recato nella struttura della Caritas parrocchiale, ex caserma dei carabinieri, offerta dal Comune in comodato d’uso a tre parrocchie: oltre alla realtà parrocchiale del Sacro Cuore, a quella di S. Agrippina e dell’Annunziata. Qui, Sepe ha visitato la mensa che,come ha spiegato il diacono Saverio Abate, “assicura un pasto giornaliero agli indigenti del territorio, certificati con il modello ISEE; inoltre, sono a disposizione di chi ne abbia bisogno sette posti letto; si offrono anche indumenti vari dopo essere stati ben lavati, aggiustati e resi ben vestibili a chi li deve indossare”. Da porre in rilievo che è in atto nella parrocchia il progetto “FARMACIA SOLIDALE”, di cui è responsabile la dott.ssa Luisa Ferrara, realizzato con la stretta collaborazione della dott.ssa Bianca Iengo, responsabile del progetto a livello diocesano. “I farmaci a coloro che vivono in una situazione di precarietà economica, tanto da non essere in grado nemmeno di pagare il ticket della ricetta, sono donati” chiarisce la dott.ssa Ferrara “esclusivamente dietro prescrizione medica e, quindi, tenendo conto dei tempi di cura in essa indicati. Nel progetto coinvolti anche medici specialisti disponibili a visitare gratuitamente pazienti bisognosi.”
Antonio Botta