– In data 24/10/2018 l’Amministrazione Fuccio, non senza una commozione,
tagliava il nastro dell’agognato servizio ringraziando tutti i protagonisti dal Prefetto
Ricco, passando per l’ufficio tecnico oltre a tutti gli operatori della politica con particolare riferimento all’assessore Riccardi, all’epoca vicesindaco, che condivise
da subito la scelta di individuare la frazione di Arpino come sede del primo asilo nido comunale
Ritenuto che
– Ereditare un grande servizio, costato sacrifici e lavoro meritava una particolare
attenzione da parte di qualsiasi Amministrazione degna di questo nome,
soprattutto se la stessa aveva individuato negli asili nido un traguardo importante
garantendo l’impegno per aprirne altri
– La Giunta invece di occuparsi come primo atto della propria vita, della revoca di
un amministratore di una società partecipata, solo per il desiderio sfrenato di
mettere le mani sulla gestione, segnando uno stile chiaro di questa
amministrazione, avrebbe potuto preoccuparsi di comprendere cosa significava
avere a disposizione un asilo nido e come provvedere alla Gestione
– La importanza del servizio ereditato meritava una dirigente competente . Al posto
di comando si è trovata, tale dott.ssa Di Napoli, già al centro di un
chiacchieratissimo concorso a valle del quale , in una nota lettera inviata a Casoria
2 dichiarava “di rinunciare a tale ruolo se dovesse esservi chiamata.”e che tale
scelta era dovuta per salvaguardare “il profondo affetto fraterno, stima e
ammirazione verso un noto politico locale “ Tommaso Casillo, suo cognato. Dopo
questa dichiarazione la sig.ra Di Napoli, per coerenza, faceva ricorso contro il comune di Casoria per l’assunzione e conseguentemente accettava la nomina.
Ovviamente, giunta al comune, nulla faceva rispetto ai fondi destinati all’ambito
per la gestione degli asili nido già dall’inizio dell’anno 2019.
– Il tentativo di rincorrere solo a settembre i fondi già assegnati denota tutte la sciatteria e l’impreparazione di questa amministrazione, producendo l’unico
effetto della discontinuità del servizio
– La discontinuità di un servizio, come nello specifico un asilo nido comunale, che
soprattutto in questa difficile parte dell’Italia resta una grande sfida che va
alimentata e sostenuta da una classe politica sensibile, è peggio della chiusura ,
perché ingenera un senso di sfiducia e di disaffezione rispetto alla necessità di
garantire tutele alle famiglie ed ai bambini in una fascia di età da 0 a 36 mesi,
dirottando inevitabilmente le stesse all’utilizzo dei nidi privati che ovviamente
apparirebbero, solo nella forma, garanzia di stabilità.
– E’ evidente che l’effetto della discontinuità (chiusura /apertura) è un
fallimento soprattutto se la riapertura si immagina di nuovo a novembre .
Ovviamente le famiglie potranno comodamente scegliere i nidi degli amici privati
tanto generosi durante le campagne elettorali
Tutto ciò premesso
si interroga il Sindaco
al fine di conoscere
– Gli esiti delle richieste di riprogrammazione dei fondi Pac e/o Siei e/o di altri fondi
MEF, qualora fosse stata inoltrata
– Se e quali intenzioni l’Amministrazione coltiva rispetto alla conservazione dell’
asilo nido comunale che di fatto ha chiuso i battenti in data 24/08/2019
– Quali prospettive si potranno garantire alle famiglie che avevano scelto di
utilizzare, con evidente soddisfazione, il servizio dell’asilo nido comunale
– Si richiede risposta scritta.
Casoria,
Consigliere Comunale