Benitez marcante – De Laurentiis ala – Higuain ira – la boxe campana

La Torre  – i messaggi

Apriamo in tutta modestia un corso di calcio al Ponte tre luci di Casoria. E lo brindiamo, cenando dopo in uno dei locali più misteriosi e panoramici che io abbia mai conosciuto nella mia regione che è la Campania. “La Torre” si chiama. Ristorante in Piazzetta Annunziata in Santa Maria Annunziata di Massa Lubrense, di fronte c’è Capri che puoi toccar con mano e lì vicino la villa che fu di Gioacchino Murat. Ci hanno ascoltato. Dolendosi molto per come andavano le cose una cinquantina di ragazzi casoriani. Lamentano, uno Stadio chiuso, il San Mauro, da troppi anni. Lo stesso argomento lo ha trattato

Michele Pisani nel suo programma su TV Campane: troppi gli stadi chiusi: Giugliano, Nola, Afragola, Casoria, Caivano, Crispano, Frattaminore, Acerra; si fa prima ad elencare gli aperti cioè Frattamaggiore, Cardito,  Volla e non ne ricordo altri……

 

Clemente Silvestro era venuto a prelevarmi, all’Audax, dove si era data convegno tutta la Napoli calcistica farfugliante, compreso Luciano Tarantino, Ciro Muro, Mino Maisto, Gennaro Iezzo, oltre Salvini del Frosinone e Cappellini della Fiorentina, con Paolo Palermo, Ciro Femiano.

Molta parte del settore giovanile napoletano era tutta lì, compreso Gianluca Magone,  organizzatore, e altri. Un po’ più appartato Ammaturo, il cui nome, nel calcio, ricorre ai tempi di Ferdinando IV. All’Audax c’è uno stage, un maxi raduno per tantissime società di A, B e Lega Pro.

Finisce che tantissimi di questi ragazzi finiscono sui taccuini di Sampdoria, Varese, Lazio, Frosinone, Chievo, Catania, Parma e Bologna.

A Massa Lubrense calcio e panorama; e viene la domenica. Dopo di che il cartellino rosso per Ghoulam e il gol di Joaquim.

Le domande nel post partita non fanno arrabbiare il Mister.  Benitez risponde ai tre di Sky, cioè Paolo Assogna, Maurizio Compagnoni e Daniele Adani, così, calmo e serafico: “primo tempo, 11 contro 11, grande intensità. In dieci ancora di più: voglia e carattere. Sul rosso a Ghoulam se Albiol non si ferma poteva essere diverso. Adesso è molto difficile il secondo posto ma se giochiamo a questo livello vinciamo molte partite. Non ho inserito Behrami perché i due centrocampisti stavano giocando bene e mi piaceva avere la freschezza di Callejon. Higuain non si è arrabbiato per la sostituzione ma per come stava andando la partita. In generale qualche errore ci può stare ma io guardo solo le cose positive. Fare 3 gg. dopo il Porto questa partita di questo livello…… complimenti ai miei giocatori”.

Grande rispetto di Montella verso il Napoli e la partita: “L’espulsione di Ghoulam ci ha agevolato. La partita è cambiata. Ho messo Ilicic che ha, infatti, creato difficoltà ai loro centrocampisti; ho cambiato gli esterni per utilizzare al meglio quello che ho. Adesso, è facile, perché abbiamo vinto ma è, questa, una partita che si poteva perdere, anche con il Napoli in 10”.

Rafa Benitez  può e deve restare a Napoli specie se diventa più prudente e se viene lasciato più tranquillo a lavorare.

Comunque sia chiaro che non Benitez bolle nella pentola di Napoli ma tanti altri fermenti.

Anche  De Laurentiis deve ricordare che quando compare in tribuna viene accolto sempre e solo con ovazioni. Sono sintomi importanti che denotano il rispetto che tutti hanno per il gran lavoro fatto in questi anni dal Presidente e dalla sua Organizzazione.

Deve anche recepire, però, che il resto della Campania  non fiuti affatto la prima metropoli della Campania! Non credo solo calcisticamente. Il Mattino sembra uscire da una tipografia di Londra. Se ne strainfischia di questi problemi! Un primo linguaggio aderente alla realtà, anche se proiettato verso il futuro l’ho letto con Antonio Corbo, su Repubblica.

Parliamo, parliamo di noi. Dei nostri problemi innanzitutto.  C’interessiamo invece, normalmente delle altrui miserie. Le nostre non esistono. Calcio e contro calcio. Per fortuna abbiamo il nostro lunedì. In realtà si nascondono movimenti estremamente decisivi per il futuro del calcio e dello sport campano, quindi meridionale. Roma va bruciata. E’ Napoli che deve scetarsi.

Poi c’è il pugilato. Molti componenti della nazionale italiana dilettanti e olimpionica è composta da pugili “discesi per li rami”, eredi cioè di Mario Lamagna, Elio Cotena, Antonio Picardi, Patrizio Oliva, Buglione, Bergamasco etc. Oggi è Clemente Russo, e gli va riconosciuto, il merito di aver alimentato, seriamente, il pugilato in Campania.

Clemente Russo e con lui Vincenzo Picardi rappresentano la nostra boxe, assieme agli altri e ai giovani. Non sarà molto ma non è nemmeno poco.

La boxe campana è viva.

Per una volta abbiamo parlato di boxe. In onore proprio di questi ragazzi campani che andranno a rappresentarci a Rio 2016. Con altri amici, invece, parliamo del sempiterno calcio. Del calcio mercato sempre vivo. Conosciamo Mino Raiola, Frederic Guerra, Fabrizio Ferrari, Marco Sommella, Ciro Caruso. Li conoscono tutti.

Qualcuno mi confida la tesi di Aldo Agroppi, a cui auguriamo di ritornare quando prima in televisione: “gli opinionisti? Non arrivo a salvarne che qualcuno”.

Si discute. Da Napoli parte un treno per chi sa dove. La finale di Coppa Italia? A Roma il 6 di maggio.

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