Non c’è il torbido clima dello scontro a mettere il Popolo delle Libertà e il Centro Sinistra di fronte al loro redda rationem, ma il fatto che è ormai irrinunciabile per loro scegliersi una strategia, ovvero una scaletta di priorità. A tenere la scena è invece il Partito Democratico, passato, già da mesi, ufficialmente all’opposizione di una maggioranza composta da API, IDV,FLI, Noi di Arpino Autonoma e Movimento Democratici e Ambientalisti.
Le parole contro il leader dell’Api, oggi Assessore all’Urbanistica, si sono sprecate, giacché è evidente che i due opposti estremismi (a Casoria, invece e purtroppo solo partiti di centro ndr) non possono permettersi di apparire eredi del vecchio sistema democristiano e socialista anche perché entrambi gli schieramenti sono ormai privi di carica “rivoluzionaria” ed è anche altrettanto evidente che sia l’opposizione di centro destra, uscita sconfitta al ballottaggio elettorale, sia quella composta dal Pd ed i “suoi alleati” non riesce a dimostrare, perlomeno a Casoria, di essere l’elemento dinamico ed innovatore del sistema politico, continuando ad esprimersi con esorcismi o
aspergendo con l’acqua santa quelli che tutti quanti loro considerano il maligno.
La scelta, a lungo elusa nel Popolo delle Libertà, è la seguente: accettare la versione soft del centrodestra spinge a subire, a tempo indeterminato, una pletora di democristiani; serve, invece, rompere gli indugi, mettere in atto una opposizione nel termine più pieno della etimologia della parola, impedendo al proprio interno gli scontri di potere, il tutto per risolvere i mali casoriani.
Il 31 ottobre, con l’approvazione del rendiconto finanziario 2011, si è rivelata l’intensità politica del dissidio esistente nel Consiglio Comunale nelle forze politiche e negli uomini che rappresentano.
Facile, anzi facilissimo, con un po’ di buona volontà.
L’Amministrazione Comunale guidata da Enzo Carfora, a sostegno delle sue tesi e di quelle della Giunta Municipale ed anche quelle dei suoi Dirigenti di Settore, cerca l’esclusivo plauso della più conservatrice delle attuali istituzioni; i sindacati, i quali mirano soltanto a salvare il salvabile facendo allontanare gli effetti sociali di quelle riforme profonde di cui il sistema economico casoriano avrebbe bisogno.
E’ facile rendersi conto che l’atteggiamento che stanno usando il Popolo della Libertà e il Partito Democratico ed i rispettivi alleati è questa volta, un passo che segnerà la vita futura di Casoria.
Si corre il rischio del logoramento dello schema bipolare che nella logica della democrazia diretta consiste a chi vince di governare e a chi perde di accettare la volontà popolare ma organizzandosi, facendo opposizione, per creare l’alternanza. Il consociativismo, il trasversalismo nel sistema bipolare è proibito. Occorrono comportamenti politici ed amministrativi netti e chiari.
Casoria ha scelto, nel maggio 2011, la sua classe politica; adesso deve essere capace di reggere il gioco delle maggioranze e delle opposizioni, senza subirne ricatti.
Stiamo assistendo, infatti, alla nascita di nuove sigle e di nuove aggregazioni, a degli scenari inquietanti che, raccontati adesso, sembrerebbero di fantapolitica.
Fonte: NuovaCittà