In quanti guai mi cacci! Mentre a Sorrento, la Sorrento della Federalberghi, della cultura e del giornalismo, di Marina Grande e di quella piccola, festeggiano, finalmente, la bandiera blu, assisto al Vomero, nella piazza delle Quattro Giornate ai ludi della cortesia.
Il brasiliano Luis Vinicio, allenatore del Napoli della eleganza e della cortesia, dello stile e della classe negli anni 70, mai dimenticato dai milioni di napoletani sparsi per il mondo, è stato superato in leggerezza e bel gioco dal toscano di Figline Valdarno ma nato a Bagnoli, in quel lembo di terra, tra Coroglio e Lido Pola, tra il Lido delle Sirene e la Cementir, dove e lo ha capito anche Vezio De Lucia, è legato il futuro della nostra NAPOLI. Maurizio Sarri è nei sogni di tutti i tifosi del Napoli dopo il saluto di addio via tweet a Gennaro Gattuso, calabrese di Corigliano Schiavonea.
Cara vecchia Casoria, quante me ne combini! All’ombra del Maschio Angioino, nel mentre mi recavo alla Manifestazione Nazionale di Piazza Forcella, spiego a tre importanti soggetti politici casoriani tre, i motivi del mio distacco dalla politica casoriana, quella delle annunciazioni annunciazioni. Ma quanta colpa ha la gente minuta, spicciola, l’appassionato, il cittadino in sé e per sé? E quanta altra invece ne ha il dirigente? Colui che dovrebbe condurre e non conduce, colui che dovrebbe fissare il tema e non fissa? E in certi luoghi, dove pure dovrebbe e potrebbe nascere la pubblica amministrazione, che odori si percepiscono? Sono centri di pubblica utilità, di gestione amministrativa o sentine puzzolenti?
Maneggioni, perfidi, ben protetti spiano e speculano. Su tutto e con un cinismo, e una disonestà che può portarli, prima è già successo, dopo non lo posso sapere, anche a Poggioreale. Maneggione (o accattone) però non è colui che viene con il cappello in mano per tenere in piedi una situation comedy e da tantissimi anni, gira ed osserva; maneggione non è il “tecnico” rimasto senza posto e quindi adattatosi in panchina aspetta il suo ingresso nella stanza dei bottoni (augurando a costoro, però, di trovarli i bottoni e magari anche la stanza); questi fanno parte del mondo naturale, vi appartengono di diritto; devono restarci. Maneggione è chi si spaccia per dirigente e non lo è. Maneggione è colui che coltiva le simpatie di chi governa la cosa pubblica, il pubblico denaro, l’amministrazione, i settori, i servizi, spacciandogli per vere mille menzogne, falsando la realtà; maneggione però rischia di finire con l’esserlo anche chi si fida troppo!
C’entra in questo discorso anche il Comune? I suoi professionisti? Per carità!
Ma se questi organismi non operano selezioni, se non aiutano, ad esempio, i tecnici, se si prestano al caos che esiste, si fanno corresponsabili dello andazzo e allora conviene intervenire.
Raffaele Bene non legge, non me lo ha confessato; è lontano, molto lontano ma sono convinto che qualcuno si incaricherà di fargli leggere quanto stiamo scrivendo. A Casoria c’è odore di bruciato ma non nei settori, non nei dipendenti comunali, non in alcuni dirigenti, ma in un “giretto” ormai individuato e quindi quasi fuori gioco.
A Casoria accade quello che accade in qualsiasi parte d’Italia, compresa la Toscana e la Lombardia, con rispetto parlando; ma quel che accade qui subisce modifiche, travisamenti, piccole, delicate ma importanti violenze. Il pinco che parla con palla, è fatto comune; ma da noi la speculazione è diventata legale e non venitemi a parlare di moralismo, andiamo a parare dalle parti di una Azienda, il Comune di Casoria, che va difeso. Dalle parti di un Ente, massimo polmone finanziario della Città di Casoria, che sta andando a puttana, per colpa innanzitutto di alcuni dei suoi dirigenti più noti. (Per chiarezza e completezza di informazione chiarisco che per dirigenti non mi riferisco certo a quelli di settore, quei pochi che sono rimasti, ma a chi dirige la cosa pubblica!!!).
Negli anni scorsi fu trascinato Alfonso Setaro davanti al Tribunale di Napoli. Poi è toccato all’ex Sindaco ed all’ex segretario, assolti dalla Corte dei Conti grazie ad una delibera di salvaguardia ed alla bravura dei loro avvocati. Nessuna notizia ufficiale della fase dibattimentale, invece, dei 25 avvisi di garanzia arrivati a consiglieri e assessori per il bilancio del 2012.
L’Azienda Comune così è stata difesa. Come è sempre giusto. E come mi avrebbe fatto piacere fosse accaduto anche alla Giunta Municipale. Ma non esiste purtroppo più. L’hanno distrutta. Sonia Tabacco, Assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura, Sport e Tempo libero, ha rassegnato le dimissioni e non ancora sostituita; mai nominato l’assessore all’Assetto del Territorio; delega ritirata a Ilaria Capone, valentissima assessore agli affari generali e del personale, nonostante l’impegno, la tenacia, l’abnegazione e le capacità dimostrate dalla giovane dottoressa casoriana; Con alle spalle Italia Viva, il partito di Ettore Rosato e Gennaro Migliore occupa il posto di assessore alla Sicurezza ed Assistenza Sociale l’unica rappresentante di Arpino in G.M., cioè Marianna Riccardi (in un mio giro ad Arpino ho solo sentito parole di elogio e di apprezzamento); aspettiamo…..
Un solo consiglio al Sindaco: ci pensi bene prima di toccare questa G.M.; ho l’impressione che gli possa succedere quanto già accaduto con i suoi predecessori e cioè NON FINIRE IL MANDATO.
Cara vecchia Casoria, dici che facciamo del moralismo spicciolo? Manco a pensarlo. Cerchiamo di dire la verità, convinti come siamo che solo le troppo verità taciute fino a oggi, ci hanno sconciato come sappiamo e vediamo. Dici che non cambia niente? Non è vero. Tante cose ho visto cambiare in 51 anni di giornalismo, al servizio appunto del vero.
Richieste astiose al Prefetto di Napoli, frutto di altre dilatazioni. Si cerca x e non lo si trova. Si sbriga e si specula, il tutto è frutto di una politica che certo non è stata rivoluzionaria, che vede il Comune ancora pieno di debiti fuori bilancio.
La direzione seria, oculata, anche impopolare, sia della macchina comunale che dell’intera Azienda è prima che una mia invenzione una necessità sociale immediata. Lo hanno detto anche a Raffaele Bene, nel giugno del 2019, e Bene, a dicembre del 2020, confidò il prurito di volerla organizzare lui! Ecco la ragione dell’ “azzeramento” della Giunta Municipale di Casoria. Ecco la ragione delle riunioni di maggioranza consiliare. E così saltano Franco Russo, Ilaria Capone, Luigi Goffredi, Ornella Esposito, Gianluca Aceto mentre torna a dirigere Lavori Pubblici ed Urbanistica Salvatore Napolitano. Va via Ciro De Rosa. Guarda caso tutti adesso scoprono i problemi di casa.
Raffaele Bene è stanco, lo dice lui. E non credo che sia disposto a fare esplodere altre guerre. Non gioverebbe, del resto, alla sua azione di Sindaco. Si ritroverebbe solo. E noi tutti, invece, intendiamo rispettare il suo ruolo.
Raffaele Bene è bravo ma appartiene anche lui a quella tipologia di napoletani che si ritiene più furba di tutti. Se si ostina cadrà miseramente, come sono caduti quelli prima di lui.
Una nuova classe di soggetti politici dice di essere pronta: apriamo le porte: vi fanno parte tutti i giovani impegnati nell’agone politico, quelli eletti e quelli non eletti nel Consiglio Comunale, né in commissioni o nei posti di sottogoverno.
Apriamo le porte ma diciamo loro di continuare ad avanzare nello studio delle questioni sia politiche che amministrative non più con le astuzie e gli inghippi ma con l’intelligenza.
L’amministrazione della cosa pubblica, l’uso e l’utilizzo del pubblico danaro, sia in uscita (spese anche quando sono fondi regionali, nazionali o europei) o in entrata (riscossione!!!) non è una gara tra furbi ma tra gente sana. Questi dirigenti della cosa pubblica poi non aduliamo ma con onestà critichiamo. Sappiano costoro che saranno rispettati se sapranno rispettare. Che vinceranno se sapranno lottare. La cara vecchia Casoria ha bisogno di un pizzico di amore e di onestà. Vogliamo concederglielo?
MICHELE MITRAGLIA.