Caro Direttore, ci domandiamo: meglio…

In visita agli abitanti di Corso Europa, Marco Rocco, Via Boccaccio, Ponte Tre Luci, via Calore, via Viterbo, nel Cantariello e sulle rampe autostradali.

Preservarsi dalle malattie con adeguata prevenzione, oppure consentirne la cura dopo averle contratte? La risposta è quasi scontata, altrimenti non si capirebbero le vaccinazioni, le campagne di prevenzione; gli insegnamenti ad un’igiene accurata e costante già dagli asili infantili, le disinfezioni e derattizzazioni dei luoghi infestati; la rimozione dei rifiuti dalle strade previa le installazioni di cassonetti contenitori nei centri urbani. Le problematiche legate allo smaltimento deirifiuti, inerenti le discariche abusive; …. è inutile andare avanti i lettori sapranno individuare senz’altro molti più riferimenti di prevenzione di quanti ne potremmo elencare.

A questo punto, a giusta ragione, la domanda nasce spontanea: ma dove vuole arrivare stò ….tizio?

Ebbene, vi invito a fare, insieme un gioco di fantasia che, stranamente, ci conduce ad una nuda e cruda realtà! Immaginate di assistere alla proiezione di un film neo realista, ambientato, però nell’anno 2014, cioè oggi; in una metropoli socialmente avanguardista, malgrado le precarietà e le evidenti contraddizioni che vive quotidianamente, cioè Napoli; l’obiettivo di una telecamera che riprende, dignitosamente una città periferica, specchio e vanto della civiltà Partenopea, cioè Casoria; una vivacità imprenditoriale ed industriale invidiabile, poliziotti urbani con impeccabili divise stirate di fresco, intenti a svolgere con austerità il loro compito, una Amministrazione progressista orgogliosa della propria identità,………. Ma, attenzione, che cavolo combina l’operatore? Si sta avvicinando con l’obbiettivo in una strada, si legge Via Antonio Pennasilico, più avanti, all’incrocio, le rampe autostradali, praticamente sta “zummando” un tratto di strada, attratto da ciò che, incredibilmente, intravede: focalizza le immagini e…….. IMMONDIZIA, ma tanta immondizia: carogne di ratti, rifiuti maleodoranti di avanzi di cibo, scorie di fabbrichette: praticamente, una vera discarica a cielo aperto nonostante il continuo impegno del nucleo di polizia ambientale.

Si fa prendere la mano, l’operatore e si mette a correre per la Città: si ferma in via Calore, a pochi metri dall’ingresso del CAM (il Museo di Arte Contemporanea), poi al Corso Europa, a pochi passi dalla Stazione Ferroviaria, in via Boccaccio, e al centro storico, in via Marco Rocco.

Da una finestra fa capolino una chioma di donna che richiude con premura per non lasciare entrare puzze, germi, batteri ed altro, rifiutando, stoicamente, anche un ospite gradito come un magnifico sole, piuttosto raro in questa stagione. Non è possibile! La stessa cosa succede ad Assunta, in via Calvanese, per evitare che in casa sua entrino palle di polline.

Forse è il caso di rileggere la locandina del film, perché non credo di aver sbagliato nell’indicare l’epoca in cui è ambientato. No, purtroppo non ho letto male, è proprio il 2014. Vi ho invitati ad un brutto gioco, amici lettori, sono rammaricato per le tante “castronerie” che ho detto sulla civiltà, sulla prevenzione, sull’amministrazione che, visti i risultati di gestione di una problematica così importante come l’Ambiente, l’Ecologia, la Nettezza Urbana, di progressista credo abbia soltanto il nome. Probabilmente è sfuggito a tutti “un opportuno disinquinamento politico” che avesse potuto consentire un adeguato disinquinamento atmosferico degno di una società moderna.

Mio malgrado, vi ho fatto pagare un virtuale biglietto cinematografico per assistere alla proiezione di un film in cui siamo tutti, tragicamente, comparse intorno a “circensi” protagonisti che ….. deliberano, dispongono, ordinano, e poi ….. non controllano, non vedono, non ascoltano; indifferenti ad istanze, esposti, legittime lamentele per un disatteso diritto dei Cittadini, elettori, ad una vivibilità migliore.

Morale della favola …. Oh, pardon, del film: non posso accontentarvi, purtroppo non è ancora passata la didascalia con la scritta “The End”.

 

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