C’è qualcosa che non quadra nella nostra città. E non parliamo solo delle critiche all’amministrazione e dell’evidente inefficienza dei servizi, ci riferiamo al clima di illegalità che ultimamente ha investito l’ambito più importante del nostro prezioso patrimonio, ossia quello artistico.
Ma andiamo con ordine.
Più o meno intorno al 10 luglio, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la scultura di metallo “Rinascita” dell’artista giapponese Kaori Kawakami è stata rubata dalla villa comunale in cui era esposta.
Di certo, un furto non semplice poiché il peso della scultura è di due tonnellate.
Del caso si è occupato il direttore del CAM, Antonio Manfredi, il quale ha scoperto che l’opera d’arte era stata smontata, per ordine del responsabile della villa comunale, e depositata nel vecchio macello. Inoltre, secondo quanto appreso da un agente della polizia municipale, Manfredi avrebbe appreso che l’istallazione è stata venduta ad un rigattiere.
Possibile, non certo, dunque, che l’opera d’arte sia stata venduta come ferro vecchio e sia, già in questo momento, in un laboratorio di fusione pronta per essere trasformata in pentole o posate.
Una non degna “rinascita” per quella scultura il cui valore è stimato intorno ai 200.000 euro.
Ma la vicenda non si esaurisce qui.
Come abbiamo già in passato esposto attraverso il nostro portale web di notizie, il dott. Antonio Manfredi avrebbe infatti ricevuto telefonate intimidatorie e minacciose dopo la denuncia dell’accaduto fatta ai Carabinieri.
Minacce che rendono ben palese, adesso, la natura della sparizione della scultura.
Un vero colpo per Casoria che perde così un segno distintivo della sua villa comunale, un elemento che avrebbe dovuto essere valorizzato anche dalle istituzioni e che, invece, è stato circondato da disinteresse e incuria: basti pensare a tutti i punti incerti che ruotano intorno alla vicenda e al dubiio che permane sull’aver posto un’opera così importante in un deposito di facile accesso e da cui è stato facilmente possibile sottrarla.
Cosa pensare dunque? Non c’è più nulla da sperare o siamo vicini a una svolta?
I carabinieri, guidati dal capitano Iannicca, sono impegnati in un’assidua ricerca dei colpevoli e, secondo alcune indiscrezioni, già ci sono dei nomi sospetti.
Inoltre, il procuratore aggiunto Napoli Nord sostiene che ci saranno importanti novità e svolte a breve, nel mese di settembre.
Noi casoriani ci limitiamo ad attendere, sperando, probabilmente invano, che per la scultura “Rinascita” non sia ormai troppo tardi.