Ha sfoderato l’artiglieria pesante, il PD casoriano. Ieri all’hotel Futura di Arpino ha ospitato Anna Finocchiaro, magistrato, senatrice sicula appassionata e appassionante, decisamente una spanna sopra tutto quello che abbiamo visto e sentito in questa campagna elettorale.
Applauditissima dalla sala, molto contestata dai disoccupati del Movimento di Lotta che rimproverano la sua attenzione particolare, in tema di disoccupazione, ai giovani laureati che non riescono a inserirsi nel mercato. Alle donne che chiedono a gran voce il lavoro per i loro mariti, Finocchiaro risponde senza peli sulla lingua: «Basta con questa storia che le donne devono stare in casa ed essere mantenute da qualcuno, quei tempi sono finiti. In una famiglia devono lavorare tutti, uomo e donna devono avere un rapporto paritario». La risposta non piace al gruppo, che se ne va lamentandosi.
Strappa applausi parlando di disoccupazione e di rilancio del Mezzogiorno, che «non deve essere più considerata la palla al piede del Paese, ma la vera occasione di sviluppo, perché l’Italia può finalmente crescere solo se è unita».
La cittadinanza può cambiare le cose, dice il Senatore, perché ha il potere del voto: «Ogni cittadino è un dirigente politico e insieme il popolo è potente». Parla della Tunisia, della Libia, dell’Egitto, di tutte quelle dittature del bacino mediterraneo rovesciate dalla protesta popolare e le prende ad esempio: «E quelli erano regimi veri, oppositori politici torturati e fatti sparire. E noi in Italia non riusciamo a cambiare le cose?». Dà un segnale di fiducia e un esempio della forza di un popolo che vuole veramente sovvertire l’ordine delle cose, raccontando delle persone che la avvicinavano in Tunisia e le dicevano: «Ha visto come siamo stati bravi?».