Le commissioni consiliari si riuniscono con troppa frequenza, con conseguente impoverimento delle casse comunali nonché spreco di denaro pubblico. E’questa la rovente accusa lanciata dai Giovani del Pdl che hanno definito i consiglieri del comune di Casoria “stackanovisti del gettone”. Il gruppo ha rilevato che con la determina n.136/2013 sono stati liquidati ai membri delle commissioni consiliari gettoni per un totale di 7.500 euro nei mesi di gennaio e febbraio. “Facendo due semplici calcoli matematici, l’ammontare del pagamento ci fa presumere che le commissioni si siano riunite con una frequenza a dir poco inusuale. E’ intollerabile il dispendio di denaro pubblico in un momento di crisi per l’intero Paese e per la nostra città. Le commissioni si riuniscono quasi ogni settimana con utilità e risultati amministrativi ancora tutti da verificare”, ha dichiarato il gruppo in un recente comunicato, che ha finito per innescare una lunga polemica sul costo complessivo delle commissioni e sul numero dei componenti. “La determina 136 – ha
replicato il presidente della IV commissione Marco Colurcio – liquida il lavoro di due mesi svolto da tutti i membri delle commissioni, tra i quali ci sono anche i consiglieri del Pdl. Ho personalmente convocato nei mesi di gennaio e febbraio 4 commissioni (quindi 2 al mese) in cui si sono affrontati temi fondamentali per i cittadini, che hanno portato ad esempio all’istituzione dello sportello di segretariato sociale presso gli uffici della casa comunale di Arpino”. Alcuni giorni fa è intervenuto nella discussione il presidente dell’assise comunale Stefano Ferrara spiegando che non si sono registrate spese aggiuntive rispetto al passato. “In riferimento ai recenti articoli apparsi su alcuni giornali locali circa l’aggravio di spesa sostenuto dall’Ente a seguito della modifica del numero dei componenti delle commissioni consiliari – ha dichiarato – è doveroso precisare che il costo finora sostenuto è assolutamente in linea con quello erogato prima della modifica. Il precedente regolamento finiva con il concentrare su pochi soggetti il compito di licenziare rilevanti argomenti che non sempre trovavano, poi, accoglimento in consiglio comunale, rendendo in tal modo infruttuoso il lavoro svolto dalla commissione. La correzione apportata al regolamento ha decisamente aumentato la produttività delle commissioni che ha trovato positivo riscontro in consiglio comunale. Si cita l’approvazione in consiglio di circa dieci regolamenti ed altri che a breve saranno licenziati”. Ma la polemica sul costo delle commissioni di certo non finirà qui. L’argomento di fondo è di grande interesse di questi tempi: è il braccio di ferro tra i costi e l’utilità dell’azione politica.
Vivien Buonocore