Mentre Casoria tocca il punto più basso del suo processo di disfacimento, nei luoghi fisici e nei legami sociali, l’ormai famigerato murales di via Torrente sembra essere diventato la “linea del Piave” del dibattito politico, sociale e culturale in città. La vicenda controversa, che ha visto l’autorevole e, pare, risolutivo intervento di una non meglio conosciuta show girl, vede l’amministrazione tutta impegnata in profonde riflessioni, sul tema. Le quali, però, sembrano aver dato esiti grotteschi, dato l’inopportuno rimando a Pompei, la quale nella visione non del tutto conferente di autorevoli esponenti del governo cittadino sarebbe stata “tappezzata di scene erotiche”; potendo, quindi, senz’altro costituire un modello, per una Casoria altrettanto tappezzata, addirittura
con “affreschi” ispirati al Kamasutra!
Al netto dei toni farseschi assunti dal dibattito, riteniamo innanzitutto che la vicenda vada ridotta alla giusta dimensione di “bravata”, non certa la prima e, supponiamo, neppure l’ultima del genere: i muri di tutte le realtà urbane sono imbrattati di disegni osceni, che restano per anni, ben visibili a chiunque. La collocazione particolare del murales di Casoria non lo rende “eccezionale”, in tal senso. Se poi il problema è l’utilizzo di un termine considerato insopportabilmente volgare, va rilevato come l’evoluzione della nostra lingua sta rendendo sempre meno netti i confini del turpiloquio, sdoganando molte di quelle che un tempo erano considerate “cattive parole”.
Posto questo, tutta la querelle sarebbe potuta diventare l’occasione per una riflessione, condotta però con serietà, sul decoro urbano. Con Giorgia Meloni ministro della gioventù, la destra nazionale che rappresentiamo è stata la prima, a riconoscere il valore di espressione artistica e di strumento di riqualificazione urbana al writing. Ben accogliamo quindi proposte, indirizzate alla creazione di spazi, dedicati ai writers. Ma l’amministrazione adempia innanzitutto ai suoi doveri primari, e governi la Città, se ne è capace, piuttosto che impelagarsi in questi dibatti da salotto radical-chic di provincia!
Altrimenti il richiamo a Pompei diventerà conferente, in quanto evocherà la condivisione di una medesima fine!
SE QUESTE SONO LE VOSTRE COMICHE FINALI, RISPARMIATECELE: ANDATE A CASA!